La diarrea del viaggiatore è un problema molto diffuso nel caso in cui ci si rechi in vacanza in Africa, Asia e Sud America. Anche in questo caso prevenire (consumando soltanto cibi e acqua preconfezionati o adeguatamente cotti) è certamente meglio che curare.
Dopo esserci occupati di svariati problemi di salute legati all’estate (punture d’insetti, infezioni della pelle e molto altro) la nostra guida tocca un argomento scottante, occupandosi della diarrea del viaggiatore.
CHE COS’È LA DIARREA DEL VIAGGIATORE
Chi si reca in zone tropicali o sub-tropicali, potrebbe non godersi affatto la vacanza tanto sognata e tanto agognata poiché potrebbe venir colpito da un disturbo dei più fastidiosi in assoluto, la diarrea del viaggiatore.
La diarrea del viaggiatore è una sindrome intestinale caratterizzata da almeno 3 scariche di feci liquide o non formate che affliggono l’individuo colpito nel corso di una vacanza in uno dei molti paesi a rischio o al ritorno in patria.
SINTOMI DELLA DIARREA DEL VIAGGIATORE
I tipici sintomi della diarrea del viaggiatore, oltre a quello già summenzionato, sono quelli presenti nel caso di una qualsiasi forma di infezione intestinale. Possono quindi comparire:
– crampi addominali
– nausea
– vomito
– febbre
– sangue nelle feci
PREVENIRE LA DIARREA DEL VIAGGIATORE
Un’ottima strategia per affrontare il problema, davvero molto spiacevole, è quello di contrarlo, tramite un adeguata prevenzione. Se abbiamo intenzione, infatti, di recarci ai tropici per lavoro o per una vacanza, ricordiamo che sarebbe meglio evitare di consumare:
– cibi ad alto contenuto d’acqua
– carne cruda o poco cotta
– frutti di mare
– frutta
– verdura
– ghiaccio
– acqua di rubinetto
PAESI A RISCHIO
I paese a rischi sono davvero molti e sono tutti quelli compresi nei continenti asiatico (specialmente quelli a sud-est), africano (specialmente la zona cosiddetta sub-sahariana) e sudamericano.
CURARE LA DIARREA DEL VIAGGIATORE
Nei casi più lievi la diarrea del viaggiatore si cura semplicemente aspettando che passi.
Nei casi un poco più gravi, invece, sarebbe consigliabile consultarsi con il proprio medico e decidere un’adeguata strategia che dovrebbe comprendere:
– reintegrazione dei sali minerali perduti
– riabilitazione della flora batterica danneggiata
– assunzione di farmaci astringenti
– terapia a base di antibiotici ad ampio spettro.