Lo zucchero accelera la guarigione della ferite ed evita la proliferazione di batteri
Basta un po’ di zucchero per far guarire in fretta le ferite: arriva direttamente dall’Africa un metodo antico e “rudimentale”, ma molto efficace per poter rimarginare più velocemente le ferite.
Il metodo attualmente è in fase di sperimentazione presso l’ospedale di Birmingham, ed è stato proposto da Moses Murandu, docente di scienze infermieristiche presso la Wolverhampton University, in Gran Bretagna.
L’uomo non ha fatto che applicare quello che nel suo paese d’origine, lo Zimbawe, aveva sempre visto fare. Ulcere e tagli venivano curati cospargendo le ferite con qualche cucchiaino di zucchero e allora Murandu ha pensato di applicare la stessa procedura alternativa anche in Inghilterra.
Il principio d’azione è estremamente semplice anche perché si basa sul fatto che lo zucchero assorba l’acqua fuori dalle ferite, evitando di fatto la moltiplicazione dei batteri. Al momento è ancora in corso la sperimentazione che è stata condotta su oltre 35 pazienti e i dati sembrano molto incoraggianti visto che l’applicazione dello zucchero sulle ferite andrebbe a garantire non solo la guarigione, ma anche un recupero più rapido e sarebbe efficace su ferite di una certa gravità.
ASSUNZIONE ZUCCHERO RENDE MENO DOLOROSE LE INIEZIONI PER I BAMBINI
In particolare è stato preso in considerazione il caso di uno dei pazienti cui era stata amputata una gamba. Nonostante le cure la ferita stentava a richiudersi e a quel punto Murandu ha applicato il vecchio metodo di famiglia. Ha applicato un intero barattolo di zucchero sulla ferita che a quel punto ha cominciato a guarire molto velocemente. Dopo due settimane di applicazione la quantità è stata ridotta a un paio di cucchiaini.
Il metodo sarebbe davvero efficace, ma l’unico problema concreto al momento resta quello legato allo scetticismo delle persone. Molto spesso le persone non sono preparate a metodi di cura tradizionali, anche se con basi di carattere scientifico come in questo caso, ma sono più propensi ad accettare cure di carattere tradizionale a base di antibiotici.
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