Miele come antibiotico naturale

Che il miele sia da sempre considerato un alimento dalle mille proprietà è cosa nota. I sumeri, ad esempio, lo utilizzavano per preparare creme nutrienti a base di argilla; i babilonesi lo utilizzavano in cucina.

E ancora, tremila anni fa il miele era alla base della medicina ayurvedica che lo considerava un alimento purificante, dissetante (chi l’avrebbe mai detto?), antitossico e cicatrizzante. Per non parlare dei greci che lo consideravano il “cibo degli dei”.


Anche nella nostra società il miele è consigliato per curare i malanni più comuni, come ad esempio il mal di gola. Chi non si è mai bevuto una bella tazza di latte e miele caldi quando ha la gola arrossata? Secondo uno studio condotto dall’Università di Roma La Sapienza alcuni tipi di miele svolgerebbero però anche una importante funzione antibiotica andando a contrastare in modo efficace l’azione dei batteri e agendo attivamente sullo sviluppo delle infezioni.

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Tali proprietà sono state riscontrate nel miele di timo e di eucalipto, nei quali gli esperti hanno riconosciuto quelle stesse funzioni antibiotiche trovate nel miele di Ulmo (di origine cilena) e in quello di Manuka (originario della Nuova Zelanda). Gli studi italiani sulle eventuali potenzialità antibiotiche del miele stanno procedendo a passo svelto e puntano ad utilizzare questo alimento in applicazioni biomediche.

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