Come agire in caso di coliche gassose dei neonati.
► UN BATTERIO LA CAUSA DELLE COLICHE DEI NEONATI?
In realtà, le coliche, sono facilmente affrontabili da qualsiasi neogenitore e non dovrebbero costituire motivo di tensione poiché totalmente innocue per il piccolo.
COME E QUANDO SI MANIFESTANO LE COLICHE
Nella stragrande maggioranza dei casi le coliche insorgono finita la seconda settimana di vita del neonato e si protraggono almeno sino al 4° mese (in alcuni casi si può raggiungere anche il 6°).
I sintomi della manifestazione, che hanno una durata massima di 3 ore e che si presentano, solitamente, nel tardo pomeriggio, sono facilmente individuabili:
– pianto inconsolabile, incontrollabile e continuo
– volto arrossato
– addome teso
– gambe flesse sull’addome.
Non bisogna, dunque, preoccuparsi se il piccolo, dopo la poppata pomeridiana o serale, inizia a piangere e a contorcersi. Questi due meccanismi, infatti, sono i soli che ha per attirare l’attenzione dei genitori e per cercare di liberarsi dell’aria accumulatasi nell’intestino
COSA PROVOCA LE COLICHE
Sebbene sull’argomento se ne siano dette molte una causa certa e definitiva alla quale attribuire l’insorgenza del disturbo non sarebbe ancora stata individuata. È certo che il dolore sia causato da un accumulo di aria nell’intestino che il bimbo non riesce a controllare e gestire (capacità che acquisirà dopo il 6° mese di vita), ma cosa provochi questi depositi non è dato saperlo. Le teorie più accreditate, comunque, sostengono come la causa sarebbe da ricercarsi nell’alimentazione: le coliche, in questo senso, altro non sarebbero che una particolare manifestazione di intolleranza alimentare.
Proprio per questi motivi sarebbero da sfatare alcuni miti ed affermare che:
– le coliche non sono una risposta fisica ad uno stato di stress vissuto dal neonato o dalla madre anche se lo stress, di qualunque tipo, potrebbe avere un ruolo nella durata e nell’intensità delle manifestazioni
– le coliche non sono causate dall’alimentazione materna che, dunque, non dovrebbe rinunciare ad un’alimentazione molto variegata. L’intolleranza ai latticini di cui parlavamo poc’anzi, infatti, potrebbe manifestarsi anche qualora il neonato venga allattato esclusivamente in modo artificiale.
COME AGIRE IN CASO DI COLICHE
La prima cosa farsi, nel caso in cui vi sia il sospetto che il piccolo possa soffrire a causa delle coliche, sarebbe quella di accertarsi che il piccolo non soffra di altri disturbi.
Una volta stabilita la causa scatenante del pianto e accertato (magari con l’aiuto del pediatra o della puericultrice) che si tratti effettivamente di coliche, si può provare a calmare il bambino adottando una delle seguenti (possibili) soluzioni:
– ridurre, ove non addirittura eliminare, qualsiasi stimolo proveniente dall’ambiente esterno (suoni, rumori, luci)
– cullare il bambino ritmicamente ed energicamente
– massaggiare leggermente l’addome, con movimenti rotatori orari, per favorire la fuoriuscita del gas accumulatosi
– salire e scendere, ripetutamente, le scale
– somministrare, ove necessario anche più volte nel corso della giornata, un cucchiaino di una miscela tiepida composta, in parti uguali, di acqua e zucchero. La soluzione zuccherina, a differenza delle varie tisane proposte dai più (che andrebbero abolite giacché, sino allo svezzamento, il piccolo non può assumere altro che latte), si è dimostrata veramente efficacie e veramente innocua.
Sarebbe totalmente inutile, anzi fonte d’ansia che non contribuirebbe alla soluzione del problema, la stimolazione meccanica dell’ano.
QUANDO RIVOLGERSI AL PEDIATRA
Bisognerebbe rivolgersi alle attenzioni di uno specialista in tutti quei casi in cui le coliche sono accompagnate da altri sintomi o da altri disturbi tra cui segnaliamo:
– diarrea
– vomito
– febbre
– sospetta intolleranza alimentare (la sospensione, dalla dieta della madre, di alcuni alimenti, così come la sostituzione del latte artificiale, sono procedure che soltanto uno specialista può essere autorizzato a compiere).