Grazie ad un esoscheletro elettronico chiunque potrà tornare a camminare.
Che il problema sia quello di aiutare i pazienti a vincere la paura delle punture o a soffrire di meno nel caso in cui debbano sottoporsi a frequenti, ripetute e dolorose iniezioni, come nel caso dell’invenzione dei microaghi alle proteine della seta, piuttosto che il monitoraggio, costante, dello stato di salute delle persone obese piuttosto che degli atleti, come nel caso delle invenzioni del braccialetto per misurare l’attività fisica degli adolescenti obesi e del braccialetto elettronico salvavita per gli sportivi, il rapporto tra innovazione scientifica e medicina sarebbe ormai innegabile e la tecnologia sarebbe divenuta parte integrante delle più comuni e diffuse pratiche cliniche.
Proprio per questo motivo, in un futuro non troppo lontano, sarà perfettamente normale osservare persone, completamente paralizzate dalla vita in giù, tornare a camminare se non addirittura a correre.
Ci riusciranno, infatti, grazie alla tecnologia ed all’invenzione di un esoscheletro elettronico.
Si tratterebbe, in pratica, di un guscio metallico, adatto a persone di altezza compresa tra i 150 ed i 190 centimetri e di peso inferiore ai 100 chilogrammi, che letteralmente racchiuderebbe le gambe del paziente.
L’esoscheletro in questione, disseminato di sensori estremamente precisi, riuscirebbe a captare, trasformandolo in energia cinetica e, dunque, in movimento, anche il più piccolo ed insignificante impulso nervoso.
Il collegamento, spezzato, tra cervello e arti, non più fatti di muscoli e ossa bensì di metallo, plastica e sensori, verrebbe ripristinato, consentendo al paziente il pieno recupero delle proprie funzionalità.
VIDEO DIMOSTRATIVO DEL FUNZIONAMENTO DELL’ESOSCHELETRO PER PAZIENTI PARAPLEGICI