Curare l'Alzheimer con un farmaco antitumorale potrebbe a breve divenire possibile ed efficace.
►DIGIUNARE PER POTENZIARE GLI EFFETTI DELLA CHEMIOTERAPIA
In particolare, come dichiarato da uno dei principali autori della ricerca, il medico e scienziato della succitata università Daniel Wesson, si sarebbero voluti indagare i possibili effetti collaterali, in questo caso oltre modo benefici, dell’applicazione di bexarotene, uno dei più diffusi, utilizzati ed efficaci farmaci antitumorali mai inventati dall’uomo.
► STIMOLAZIONE ELETTRICA PER CURARE L’ALZHEIMER
Ebbene, stando a quanto confermato da Gary Landreth, professore di neurologia presso la Case Western Reserve University, il bexarotone, oltre a ridurre il decadimento delle cellule cerebrali dovuto all’insorgenza ed al progredire dell’Alzheimer sarebbe efficacie sin dalle primissime applicazioni.
In particolare, per lo meno su modello murino,si sarebbe osservata una riduzione del 50% delle placche amiloidi a sole 8 ore dalla prima somministrazione del farmaco. L’effetto benefico, inoltre, avrebbe avuto una durata superiore ai 3 giorni.