Secondo uno studio realizzato dai ricercatori della University of East Anglia di Norwich (UK), pubblicato on line su Circulation, le donne che mangiano più spesso fragole e mirtilli (almeno tre porzioni alla settimana) hanno un rischio di infarto inferiore del 32% rispetto alle donne che ne mangiano una porzione al mese o anche meno.
I dati si riferiscono ad un campione di 94 mila donne giovani e di mezza età, seguite per 18 anni, ed il merito di questo basso rischio di infarto sarebbe da attribuire alle antocianine, composti della famiglia dei flavonoidi, che conferiscono i caratteristici colori a fragole e mirtilli, arance rosse, ribes, melanzane, uva, oltre che le proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie.
► PROPRIETÀ BENEFICHE FRUTTA SECCA
Pure la vitamina C però ha molte caratteristiche positive. Come dichiarato da Fabio Galvano, professore di Alimentazione e nutrizione umana dell’Università di Catania e coautore di una revisione sulla vitamina C pubblicata su Frontiers in Bioscience, esistono studi che suggeriscono che la vitamina C interverrebbe sui fattori coinvolti nell’aterosclerosi, andando a contrastare la formazione del “colesterolo cattivo-ossidato” (ox-LDL) che rappresenta l’inizio del processo aterosclerotico. La vitamina C avrebbe anche effetti benefici sull’endotelio (la membrana che riveste i vasi sanguigni), favorendo la dilatazione arteriosa e contrastando così l’ipertensione.
Pier Andrea Serra, professore di Farmacologia dell’Università di Sassari, ha affermato che in uno studio condotto su melone, kiwi e ananas, si è visto che il contenuto di vitamina C si riduce conservando la frutta al freddo in frigorifero e che basta un’interruzione anche breve della “catena del freddo”. Quindi è bene consumare la frutta fresca, così da non “perdere” vitamina C.