Ipercalcemia, sintomi e cure

di Redazione

Si parla di ipercalcemia quando si è in presenza di un’eccessiva quantità di calcio (Ca) nel sangue. I suoi valori normali oscillano per gli adulti tra gli 8,5 ed i 10,5 mg/100 ml e per i bambini tra i 10 ed i 12 mg/100 ml. Livelli superiori sono indicati come ipercalcemia e non vanno assolutamente trascurati: sono spesso il campanello d’allarme di patologie sottostanti o cronicizzando possono arrecare danno alla salute del paziente. Vediamone insieme i sintomi e le eventuali cure.

ipercalcemia


Sintomi di ipercalcemia

Non sempre i sintomi di questa condizione sono identificabili: spesso sono lievi e quindi poco percettibili. Più aumentano però le concentrazioni di questo minerale nel sangue e maggiore è la possibilità che l’organismo emani segnali importanti: nei casi più gravi ad esempio, con livelli molto alti di Ca, si possono sviluppare serie anomalie del ritmo cardiaco riscontrabili con un elettrocardiogramma. A seconda delle cause e degli organi coinvolti, l’ipercalcemia può dare sintomi gastrointestinali, renali, alle ossa o disturbi psico-neurologici, come i seguenti:
• Stitichezza
• Nausea
• Riduzione dell’appetito
• Dolore addominale
• Ulcera peptica
• Calcoli renali
• Dolore al fianco
• Minzione frequente
• Stato confusionale
• Perdita o deficit di memoria
• Depressione
• Demenza
• Dolori alle ossa
• Fratture
• Curvatura della colonna vertebrale e riduzione dell’altezza
L’ipercalcemia può essere facilmente diagnosticata con una analisi del sangue a cui possono seguire altri test per identificare eventuali cause e la presenza di danni organici, fattori necessari da individuare per avviare la giusta terapia

Ipercalcemia, la cura

Fondamentale in primis per stabilire un piano terapeutico sarà comprendere la causa di ipercalcemia e valutare i livelli ed i sintomi. Se questi sono gravi e/o pericolosi, può essere necessario il ricovero in ospedale per ridurre le concentrazioni di calcio nel sangue, attraverso un’adeguata idratazione, steroidi, altri farmaci ed in taluni casi anche la dialisi. Se invece l’ipercalcemia è modesta, il trattamento con i farmaci può essere effettuato in regime ambulatoriale.
Se la causa di fondo è l’iperparatiroidismo (in particolare da un adenoma), ci sono alcuni criteri che vengono esaminati per discutere se la chirurgia dovrebbe essere presa in considerazione. Questi criteri includono il livello assoluto del calcio, una storia di calcoli renali o altre complicazioni calcio correlate, e la quantità di calcio contenuta in una raccolta delle urine delle 24 ore.

Prognosi e prevenzione

I risultati del trattamento per l’ipercalcemia dipendono dalla causa sottostante della condizione. Se ipercalcemia è visto in presenza di tumore, la sopravvivenza media di 30 giorni è di circa il 50%. La prognosi è eccellente per molte delle altre cause di ipercalcemia purché la causa di fondo venga curata.
L’ipercalcemia non può essere evitata, ma la diagnosi precoce può consentire la normalizzazione dei livelli di calcio oltre che la causa scatenante da curare. Se c’è una storia familiare nota di ipercalcemia o iperparatiroidismo, vale la pena ricordare questo al medico curante che provvederà a suggerire controlli regolari di tale valore.

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Foto: Thinkstock

Fonte: Medicinet.com

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