Le donne sanno fare molte cose, a volte meglio degli uomini, ne se ne dispiacciano i signori maschietti, ma c’è qualcosa in cui, pare, riescano peggio, così si dice, smettere di fumare è più dfficile per le donne. Alcuni ricercatori, però, dicono che si tratti di una leggenda, la differenza fra uomo e donna a proposito della dissuefazione dal tabagismo non è affatto una certezza, mancano i dati scientifici che comprovano quanto si presuppone.
Sotto i 50 anni erano le donne a mostrarsi più ferme nel mantenere i loro buoni propositi; tra queste, una menzione speciale meritano le 20-30enni. Sopra i 60 anni la tendenza si invertiva ed erano gli uomini a ottenere successi più frequenti nella lotta al fumo.
Specialisti in Malattie dell’Apparato Respiratorio e responsabile del Centro per il Trattamento del Tabagismo dell’Ospedale Mauriziano di Torino affermano che per una donna i motivi per smettere di fumare sono maggiori: buttare la sigaretta per sempre è quasi sempre dovuto ad una possibile gravidanza, per garantire un maggior benessere a se stesse e ai figli in arrivo, ma anche per scongiurare l’effetto del fumo passivo in presenza di bambini:
Per gli uomini si tratta invece della maturità, allorché gli anni di fumo accumulati pesano sulla salute e si traducono nei primi malanni. La letteratura medica è unanime nell’affermare che al primo ricovero per un infarto o per una bronchite cronica fa spesso seguito il primo tentativo di disassuefazione. Questi momenti corrispondono alle fasce di età più virtuose descritte dallo studio.
Lo studio sull’attitudine o meno di smettere di fumare, non è solo una curiosità, ma una necessità per aiutare chi tenta di intraprendere questa strada:
Se lo studio avesse confermato una maggiore difficoltà del sesso femminile, diventava proponibile un intervento di disassuefazione più intenso, penso soprattutto alla componente di sostegno psicologico e comportamentale, rappresentata in genere dal counselling. D’altra parte, la smentita è utile perché sgombra il campo da un alibi pericoloso per la donna, che si sentirebbe scusata a priori, e da un presunto vantaggio per l’uomo, che potrebbe affrontare il tentativo di smettere con troppa leggerezza.