I ragazzi sono soliti masticare troppe chewing gum. Ma le gomme americane possono essere più a rischio per i mal di testa. Lo testimonia una ricerca condotto presso il Meir Medical Center dell’univrsità di tel Aviv e pubblicato sulla rivista specializzat “Pediatrics neurology”.
Gli esperti hanno coinvolto 30 adolescenti assidui masticatori di chewing gum e con problemi di emicrania e cefalea tensiva. Secondo gli esperti la masticazione di gomme mette sotto stress l’articolazione tra mandibola e zona temporale del cranio.
Per mal di testa o cefalea si intende il dolore provato in qualsiasi parte della zona della testa o del collo. Può essere un sintomo di diverse patologie. Il tessuto cerebrale di per sé non è sensibile al dolore, poiché manca di recettori adatti, perciò il dolore è percepito per via delle perturbazione delle strutture sensibili che si trovano intorno al cervello. Nove zone della testa e del collo hanno queste strutture: il cranio (più esattamente, il periostio del cranio), muscoli, nervi, arterie e vene, tessuti sottocutanei, occhi, orecchie, seni paranasali e le mucose.
Vi sono una serie di diversi sistemi di classificazione per il mal di testa. Il più riconosciuto è quello proposto dalla International Headache Society. La cefalea è un sintomo aspecifico, ciò significa che ha molte possibili cause. Il trattamento di un mal di testa dipende dalla eziologia, cioè dalla causa di fondo, ma comunemente prevede l’assunzione di analgesici.
I tipi più comuni di mal di testa sono le “cefalee primarie”, come la cefalea tensiva e l’emicrania. Essi hanno caratteristiche tipici; l’emicrania, per esempio, tende ad avere un carattere pulsante che colpisce un lato della testa ed è associata a nausea. Cefalee primarie più rare sono la nevralgia del trigemino, la cefalea a grappolo e l’emicrania continua (un mal di testa continuo su un lato della testa).