I rimedi naturali per riprendersi dalla disfonia sono tanti. La soluzione più immediata ed efficace è la classica tisana, preparata però con ingredienti mirati.
In una tazza d’ acqua bollente lasciare per una decina di minuti in infusione un cucchiaino di malva e tiglio, due erbe dalle proprietà antinfiammatorie, un cucchiaino di erisimo (detto l’ erba dei cantanti perchè aumenta il tono dei muscoli vocali) dall’ elevato potere mucolitico e un cucchiaino di lichene d’ Islanda, antibiotico naturale.
Filtrare e dolcificare con uno o due cucchiaini di miele di castagno, potente antinfiammatorio. Bere tiepida.
E’ assolutamente errato credere che il classico latte caldo da bere prima di andare a dormire per dare sollievo alla gola, questo favorisce la vasodilatazione delle corde vocali. Altro mito da sfatare è il te caldo al limone. In questo caso, oltre al calore agisce negativamente anche il limone, acido e quindi potenzialmente irritante.
Le abitudini corrette per la voce in forma
Smettere di fumare
Oltre a tutte le ben note controindicazioni le sigarette possono provocare un’ infiammazione cronica della mucosa laringea che vede così progressivamente deteriorata la propria capacità vibratoria.
Non sovrastare la voce degli altri
Quando il rumore di fondo o il brusio delle altre persone è troppo elevato l’ orecchio tende a compensare e se non si fa attenzione ci si trova a urlare senza accorgersene
Evitare di schiarirsi la gola
Perchè non aiuta a rimuovere il muco delle corte vocali. In realtà lo sposta solamente verso l’ alto.
Far riposare la voce
Alcuni cantanti rimangono in quasi totale silenzio nei giorni precedenti un concerto.
Quali esami fare se la voce non torna entro 15 giorni
Il test più semplice è la laringoscopia indiretta. Introducendo dalla bocca di un sottile sondino laringeo si visualizzano le corte vocali: durante la produzione di alcuni suoni. L’ otorinolaringoiatra può vedere le corde vocali e fare le prime valutazioni. C’ è anche la video endo-stroboscopia con cui è possibile vedere su uno schermo collegato allo strumento le corde vocali ingrandite dieci volte e osservarne le funzioni al rallentatore.
Per valutare le eventuali difficoltà di chi lavora tanto con la voce, infine, c’ è un piccolo elettrodo che viene messo sulla gola e collegato a una macchinetta che si porta legata in vita durante le ore di lavoro. L’ apparecchio non registra ciò che si dice ma si limita a misurare gli alti e bassi della voce.