Secondo quanto annunciato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, il disastro avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, ha aumentato notevolmente il rischio per la popolazione locale di contrarre tumori, in particolare quello alla tiroide.
L’Oms ha realizzato un rapporto dedicato al rischio di cancro dopo la fuoriuscita di materiale radioattivo dalla centrale Fukushima Daiichi, dovuta al terremoto di magnitudo 9.0 che ha colpito le terre nipponiche nel 2011. Secondo quanto affermato dall’Oms, le persone che abitano nella zona più contaminata dal materiale radioattivo fuoriuscito dall’impianto hanno un rischio maggiore di sviluppare alcuni tipi di tumore. In particolare l’Oms ha stimato un rischio superiore del 70% nelle donne giovani di sviluppare in futuro una neoplasia alla tiroide.
Come spiegato da Maria Neira, direttore per la salute pubblica e l’ambiente dell’Oms, l’analisi dei dati, basata su età, sesso e vicinanza all’impianto di Fukushima dove è avvenuto il disastro, mostra un più alto rischio di cancro per chi si trovava nelle parti più contaminate. Proprio per questo motivo anche i soccorritori che si avvicinarono alla zona dell’incidente hanno percentuali molto più alte del normale di ammalarsi. Secondo quanto rilevato dall’Oms addirittura il 33% dei soccorritori che si avvicinò alla centrale nucleare per abbassare la temperatura del reattore con l’acqua marina, corre seri rischi di ammalarsi.
Come se non bastasse di recente nelle acque vicino all’impianto dell’incidente sono stati registrati valori di radioattività 5.000 volte superiori rispetto alla norma.