Ticket più costosi e attese sempre più lunghe: è questo che attende tutti coloro – e sono ancora la maggioranza in Italia – che si affidano alla sanità pubblica per curarsi. Ma purtroppo negli ultimi anni la situazione è esasperata, come emerge dalle segnalazioni dei cittadini al Pit Salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, raccolte nel Rapporto dal titolo “Sanità pubblica: prima scelta, ma a caro prezzo”, presentato a Roma e realizzato col sostegno non condizionato di IPASVI (Federazione nazionale Collegi infermieri), FNMOCeO (Federazione degli Ordini dei medici dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) e FOFI (Federazione Ordini farmacisti Italiani).
La sanità pubblica resta ancora la scelta principale dei cittadini italiani che però devono affrontare ticket sempre più costosi e attese sempre più lunghe prima di sottoporsi a visite specialistiche e interventi chirurgici. Il 37,4% di coloro che si rivolgono alla sanità pubblica denuncia i costi elevati e gli aumenti relativi ai ticket per la diagnostica e la specialistica. E cresce il disagio per la mancata esenzione dal ticket (31% rispetto al 24,5% del 2015).
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