Secondo un nuovo studio realizzato dalle Università del Massachusetts di Amherst e Harvard, diretto dalla dottoressa Elizabeth Bertone-Johnson e pubblicato su “American Journal of Epidemiology”, i broccoli sarebbero d’aiuto nel combattere i sintomi della sindrome premestruale.
I sintomi più noti della sindrome premestruale (PMT) sono ansia, nervosismo, mal di testa e mal di pancia, e colpiscono molte donne prima del ciclo ogni mese. Nei casi peggiori la situazione diventa cronica, rendendo difficile la vita quotidiana. Le conseguenze peggiorano quando si usano per esempio psicofarmaci.
I risultati questo nuovo studio hanno rivelato che le donne possono ridurre i sintomi e nei casi migliori prevenire il problema, mangiando broccoli ed altre verdure con ferro non-eme. Il campione analizzato è composto da 3000 infermiere donne, tutte sofferenti di PMT, che per 10 anni sono state controllate su dieta e salute. È risultato che alla fine dell’esperimento solamente il 30% delle donne soffriva ancora di sindrome premestruale.
La dieta delle donne sane prevedeva l’assunzione di ferro non-eme tramite cibi come broccoli (1mg per 100 g di prodotto), semi di sesamo tostati (1,48 mg per 100 g) ed albicocche secche (6,3 mg per 100 g.) I ricercatori hanno concluso che l’assunzione di almeno 20 mg/giorno di ferro non-eme è in grado di ridurre la probabilità di rischio di PMT del 30-40% in meno circa. La dottoressa Elizabeth Bertone-Johnson consiglia quindi alle donne affette da PMT di assumere alimenti ricchi di ferro non-eme, come appunto i broccoli.