L’epilessia può essere combattuta adottando una dieta precisa e questo era noto già da diverso tempo ma non se ne conoscevano i motivi; il regime alimentare in questione è costituito da un notevole contenuto di grassi e pochi carboidrati ed è conosciuto come dieta chetogenica. A svelare i motivi che rendono questa dieta capacae di ridurre le crisi epilettiche quando si ha a che vedere con quelle farmaco resistenti è stato l’Harvard Medical School con uno studio pubblicato all’interno di Neuron; questa ricerca ha messo in evidenza come ci sia un legame tra una proteina in grado di modificare il metabolismo cellulare nel cervello e la sensibilità a un attacco epilettico. E, visto che le crisi epilettiche sembrano essere scatenate da una anormale attività elettrica del cervello, questa proteina che modifica il metabolismo potrebbe proprio essere la chiave che spiega gli effetti positivi della dieta. Lo scopo principale di quella chetogenica, in cui si trovano pochi zuccheri è quello di spingere l’organismo a cercare energia in altri elimenti come i grassi o i chetoni, un loro sottoprodotto.
Questa proteina studiata dalla Dottoressa Nika N. Danial, del Dana-Farber Cancer Institute e Harvard Medical School e da alcuni colleghi che sarebbe in grado di modulare il metabolismo del glucosio in diversi tipi di cellule si chiama BAD (BCL-2-associated Agonist of Cell Death); hanno potuto notare come le modifiche apportate da questa proteina abbiano provocato effetti sulla suscettibilità del cervello alle crisi.
La capacità di BAD di modulare il metabolismo energetico del cervello, indipendentemente dalla manipolazione dietetica, lo rende un candidato ideale per il controllo metabolico della crisi. Piccole molecole modellate dopo le modifiche di BAD possono aiutare a scoprire nuovi bersagli terapeutici per il trattamento di disturbi epilettici.
