L’anemia da carenza di ferro può avere varie cause ed il primo passo verso la cura è quello di scoprire cosa la determina ed intervenire di conseguenza. Altresì potrà essere utile assumere integratori di ferro e modificare la propria dieta, insieme ad alcune piccole cattive abitudini legate allo stile di vita. Vediamo nel dettaglio.
Curare l’anemia con gli integratori di ferro
Per raggiungere i corretti livelli di ferro nel sangue, la via più rapida è spesso rappresentata dagli integratori alimentari o farmaci veri e propri come quelli a base di solfato ferroso (Ferrograd ad esempio) in compresse, un paio di volte al giorno. I farmaci antianemici in genere vanno assunti su prescrizione medica ed è importante attenersi alle indicazioni. Come tutti i medicinali possono avere degli effetti collaterali (mal di pancia, costipazione / diarrea, bruciore di stomaco, feci scure) che tendono ad attenuarsi col passare del tempo. Laddove questo non avvenisse il medico potrebbe suggerire un altro tipo di medicinale antianemico come il gluconato ferroso: solitamente provoca effetti collaterali di minore intensità, in quanto contiene una dose meno concentrata di ferro. Tuttavia, può richiedere più tempo per ristabilire i corretti livelli di ferro nel sangue. In alcuni casi, come in presenza di una malattia renale cronica, al posto delle compresse possono essere necessarie delle iniezioni di ferro. Attenzione ai sovradosaggi.
Cosa mangiare in caso di carenza di ferro
In presenza di una anemia da carenza di ferro, dovuta ad una alimentazione errata o comunque in ausilio o prevenzione alle terapie farmacologiche, è importante correggere la propria dieta. Cosa mangiare? Vanno scelti sicuramente gli alimenti più ricchi di ferro come i seguenti:
- verdure a foglia verde scuro (esempio il crescione ed il cavolo riccio)
- cereali arricchiti di ferro
- riso integrale
- legumi e fagioli
- noci e semi
- carni bianche e rosse
- pesce
- tofu
- uova
- frutta secca, come albicocche secche, prugne e uvetta
Si dovrebbe anche cercare di includere nella propria dieta cibi appartenenti a tutti i principali gruppi alimentari, in modo da assimilare tutti i nutrienti in modo equilibrato. Come tutti sanno, un particolare riguardo va alla vitamina C che aiuta l’assorbimento di ferro.
Rimedi e cosa evitare in caso di carenza di ferro
Alcuni cibi invece vanno evitati o comunque non se ne deve abusare: il calcio, ad esempio contenuto nel latte e nei prodotti derivati, limita l’assunzione del ferro da parte dell’organismo esattamente come il tè o il caffè. Queste bevande, di cui spesso si abusa, andrebbero quindi limitate ad un paio di tazzine al giorno. Ad incidere negativamente anche gli antiacidi per l’indigestione. Un particolare discorso va fatto per i cereali integrali che , se da una parte sono ricchi di ferro, dall’altra contengono acido fitico che può ridurne l’assimilazione.
Scoprire e curare le cause dell’anemia
Tutto ciò è però inutile se non si individua la causa della carenza di ferro e la si cura. Se ad esempio si ha un’ulcera gastrica che provoca un sanguinamento interno, questa va curata; se a provocarla è l’assunzione di FANS, ne va valutato l’utilizzo con il medico curante ed utilizzata una eventuale protezione; se l’anemia dipende da un ciclo mestruale abbondante, può essere necessario assumere la pillola, e così via….I livelli di emoglobina e globuli rossi nel sangue andranno monitorati nel tempo, per scoprire se la terapia è efficace (almeno per 2-4 mesi). Se i livelli di ferro non migliorano, nonostante l’aderenza terapeutica, il medico di famiglia potrebbe fare riferimento ad uno specialista per una valutazione.
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Foto: Thinkstock
Fonte: NSH