Una carenza di ferro nel sangue corrisponde ad una forma di anemia. Le cause possono essere numerose, alcune, come l’emorragia interna anche piuttosto silenti. Tra le altre sicuramente troviamo la gravidanza (per un fisiologico bisogno di quantità maggiori di ferro per supportare lo sviluppo del bambino) e le mestruazioni abbondanti o troppo frequenti, ma anche malattie intestinali croniche, renali, reflusso gastroesofageo, problemi di malassorbimento di varia origine e/o dieta povera di ferro. E’ di particolare interesse, data la vastità delle cause di questa forma di anemia, saper riconoscere prontamente i sintomi e scovare i giusti rimedi, onde evitare complicanze pericolose.
Sintomi della carenza di ferro
Non sempre i sintomi della carenza di ferro sono evidenti, soprattutto non nella fase iniziale e se tale forma di anemia è lieve. In generale però è possibile risalire ad una serie di segnali significativi del problema. Tra i più frequenti troviamo sicuramente stanchezza e sonnolenza non giustificati, letargia e dispnea (mancanza e difficoltà di respiro). Meno comunemente è possibile che tale condizione si manifesti anche con il mal di testa, gli acufeni (o tinniti), pica, senso alterato del gusto, prurito, difficoltà a deglutire e perdita di capelli, oltre ad un insolito dolore alla lingua! Al di fuori di questi sintomi che si fanno sentire, ve ne sono altri che si fanno “vedere” e che riguardano alcuni cambiamenti nell’aspetto. E’ noto come chi soffra di carenza di ferro o anemia sia particolarmente pallido, meno risaputo invece è che si può avere la lingua insolitamente liscia o che si possono sviluppare delle ulcere agli angoli della bocca. La gravità dei sintomi può dipendere da quanto velocemente l’anemia si sviluppa. Ad esempio, è possibile non avere disturbi o notarli con gradualità se la carenza di ferro è causata da una malattia cronica (a lungo termine) o con lenta perdita di sangue, come un’ ulcera allo stomaco.
Conseguenze e rischi dell’anemia da carenza di ferro
Se l’anemia da carenza di ferro non è trattata può avere pericolose conseguenze. Ad esempio, può incidere negativamente sul sistema immunitario e quindi rendere più sensibili alle malattie e infezioni, ma una grave anemia sideropenica può aumentare anche il rischio di sviluppare complicanze che colpiscono il cuore o polmoni quali la tachicardia (un battito cardiaco eccessivamente veloce) e l’insufficienza cardiaca (quando il cuore non sta pompando sangue in modo sufficiente efficiente). Anche alcuni casi di sindrome delle gambe senza riposo (RLS) sembrano essere dovuti a questa forma di anemia (si parla di Sindrome delle gambe senza riposo secondaria) e spesso sono trattati con integratori di ferro, non a caso. Per le donne in gravidanza, le complicanze si possono avere sia prima che dopo la nascita del bimbo.
Carenza di ferro in gravidanza
Un particolare discorso va fatto per la carenza di ferro in gravidanza perché può avere conseguenze molto importanti. Tra queste troviamo
- Nascita prematura del bambino
- Basso peso alla nascita
- Anemia nel bimbo
- Rischio di deficit mentali
Nelle mamme sarà più evidente una spossatezza generalizzata e quindi difficoltà a “portare in giro il pancione” prima o a gestire il neonato e l’allattamento poi. Non a caso, alcuni studi scientifici sottolineano come la carenza di ferro nelle neomamme sia correlata allo svilippo di depressione post partum.
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Foto: Thinkstock
Fonte: NSH