Il sonnellino post-prandiale pomeridiano sarebbe però vivamente da sconsigliare nel caso in cui desiderassimo vivere sia molto più a lungo della media sia con un fisico ed un organismo decisamente perfetti.
Il sonnellino post-prandiale pomeridiano, classica abitudine che molti di noi conserverebbero, anche in età adulta, sin dalla propria primissima infanzia, e che dovrebbe aiutare il cervello a ricaricarsi rendendolo maggiormente snello, agile e scattante (stando ad una delle ultime ricerche sull’argomento, pubblicata, tra le altre, dalla rivista scientifica italiana Focus, fare un breve riposino pomeridiano aiuterebbe addirittura a migliorare il nostro quoziente di intelligenza), sarebbe però vivamente da sconsigliare nel caso in cui, oltre ad una mente oltre modo brillante, desiderassimo vivere sia molto più a lungo della media sia con un fisico ed un organismo decisamente perfetti.
Il riposino post-prandiale, infatti, non favorirebbe l’eliminazione dei trigliceridi, ovverosia particolarissimi acidi grassi, che, in questo modo, comincerebbero dannosamente ad accumularsi nelle arterie aumentando i rischi di infarto, ictus e numerose altre patologie cardiocircolatorie e cardiovascolari.
► COLESTEROLO E PRESSIONE ALTA
Ciò, inoltre, sarebbe particolarmente vero poiché, proprio nei 60 minuti successivi al principale pasto, ovverosia il pranzo, il livello di trigliceridi in circolazione nell’organismo potrebbe aumentare addirittura del 300% rispetto agli altri momenti della giornata.