Ridimensionata, attraverso nuovi studi, la "pericolosità" del caffè.
E’ assolutamente necessario innanzitutto distinguere tra caffè e caffeina, che sono due cose molto diverse, sottolineando che nel caffè la percentuale di caffeina è intorno al 2%, e che nel restante 98% ci sono centinaia, se non migliaia di sostanze che invece possono essere “buone” per il nostro organismo.
La caffeina di per se rende nervosi ed ansiosi, sia che venga assunta con il caffè che attraverso bevande, pillole, o tè, ed in alcuni casi provoca l’insonnia.
Ed un abuso di caffeina nelle donne in gravidanza aumenta il rischio di aborti. Anche le persone che hanno problemi di pressione alta se assumono forti dosi di caffeina possono avere un innalzamento rapido della pressione perchè la caffeina è un vasocostrittore. Tuttavia, a parte la possibilità di bere un decaffeinato, è provato che la caffeina assunta attraverso le bibite può avere un effetto più potente, perchè quella assunta attraverso la tazza di caffè è comunque mitigata dalla presenza di tante altre sostanze.
E’ anche bene valutare che le nuove ricerche sui benefici del caffè talvolta hanno dei limiti, tra i quali il più evidente è il fatto che sovente si tratta di osservazioni empiriche che si basano sulle dichiarazioni degli intervistati riguardo al numero di tazze di caffè consumate nella giornata, e quindi possono fornire statistiche talvolta non perfetti sebbene la mole di dati raccolti sia sufficiente a garantirne la validità.
Ecco dunque quali sarebbero i benefici del caffè:
Diabete
Ci sono almeno venti studi in tutto il mondo che dimostrano che il caffè, sia normale che decaffeinato, riduce il rischio di diabete di tipo 2, per alcuni fino al 50%.
Probabilmente perché l’acido clorogenico, uno dei tanti ingredienti presenti nella tazza di caffè, rallenta l’assorbimento di glucosio negli intestini così come può stimolare la produzione di insulina.
Malattie cardiache e ictus
Recenti studi suggeriscono che il consumo frequente di caffè non aumenta il rischio di malattie legate al cuore.
Uno studio pubblicato nel mese di marzo sulla rivista Circulation che analizzava i dati raccolti su 83.000 donne superiori ai 24 anni ha verificato che quelle che consumavano da due a tre tazze al giorno avevano fattori di rischio inferiori del 19% a quelle che non lo bevevano per niente. Ed un’analoga ricerca condotta in Finlandia ha sortito risultati simili per gli uomini.
Per quanto riguarda le malattie cardiovascolari non sembra che bere il caffè abbia vantaggi nella prevenzione ma che nemmeno ne aumenti i danni.
Cancro
Il caffè non ha alcun effetto preventivo sullo sviluppo del cancro eccetto che sul tumore al fegato, il cui rischio cala evidentemente nei consumatori di caffè.
Cirrosi
Sembra che il caffè protegga dalla cirrosi epatica, in particolare da quella provocata dall’abuso di alcoolici, anche se non è chiaro se sia il caffè o la caffeina a svolgere l’opera di protezione.
Morbo di Parkinson
Per questa malattia neurologica progressiva è invece chiaro che è la caffeina a portare vantaggio, anche se non sono ancora ben chiari i motivi. Tuttavila gli studi dimostrano che i fattori di rischio si riducono della metà negli uomini consumatori abituali di caffè.
Anche le donne ne traggono vantaggio ma solo se non sono sotto cura con ormoni nel periodo della menopausa.