Uno studio recente ha scoperto che nel tè verde esiste una sostanza chimica, il polyphenon E, in grado di rallentare la progressione del cancro alla prostata.
La ricerca, pubblicata sulla rivista statunitense Cancer Prevention Research, ha infatti scoperto che, grazie a questa sostanza, alcuni bio marcatori, tra i quali l’antigene prostatico specifico, il fattore di crescita endoteliale vascolare, ed il fattore di crescita epatocitario, utilizzati normalmente per indicare la presenza di tumore alla prostata, risultavano stabili o addirittura in calo.
Lo studio ha coinvolto 26 uomini, di età compresa tra 41 a 72 anni, a cui era stato diagnosticato un cancro alla prostata e che erano in attesa do un intervento di chirurgia per l’asportazione totale della ghiandola.
I pazienti hanno preso quattro capsule al giorno contenenti polyphenon E, l’equivalente di circa 12 tazze di tè verde mediamente concentrato, per una media di 34 giorni, fino al giorno prima dell’intervento chirurgico.
Al termine della ricerca si è constatata una significativa riduzione del livello dei marcatori, che in alcun pazienti ha toccato quasi il 30%.
Quasi nulli sono stati gli effetti collaterali, ed il lavoro del fegato è restato nella norma.
Dunque il tè verde potrebbe giocare un grande ruolo soprattutto in un programma di prevenzione al cancro ma non solo: visto che, nel caso del tumore alla prostata, le cellule tumorali crescono lentamente, le sostanze contenute nel tè potrebbero contribuire a mantenere la crescita del tumore entro livelli tali da non dover ricorrere ad interventi chirurgici o cure di radioterapia, che, sebbene risultino in percentuali superiori al 70% a decorso positivo, possono provocare alcuni danni collaterali, tra i quali la perdita della fertilità, l’impotenza e l’incontinenza.