I ragazzi hanno accesso a cibi ipercalorici (snack, bibite, patatine) per pochi soldi, un problema sentito negli Stati Uniti e che potrebbe rivelarsi tale in Europa in un prossimo futuro.
Lo studio, pubblicato su Pediatrics, è stato condotto sugli studenti delle scuole primarie di Filadelfia, che venivano intervistati e monitorati nei loro acquisti al “corner shop”, prima e dopo l’uscita dalla scuola.
Il corner shop potrebbe essere equiparato, nelle città italiane, alla panetteria o alla latteria o al piccolo supermercato rionale.
I ragazzi venivano intervistati all’uscita del negozio e venivano raccolti dati su cibi e bevande che questi acquistavano.
Tra le 800 interviste raccolte, la ricerca ha rilevato che l’80% dei ragazzi provenivano da famiglie a basso reddito, e che molti di questi avevano accesso alla mensa gratuita o a prezzo ridotto.
Più del 50% dei ragazzi affermava di fermarsi a fare acquisti nel negozio almeno una volta al giorno per 5 giorni alla settimana, mentre un 30% affermava di passarci almeno due volte al giorno, prima e dopo la scuola.
I ricercatori, analizzando i prodotti acquistati, hanno scoperto che per un dollaro i ragazzi potevano acquistare cibi e bevande per un totale di 360 calorie, un apporto calorico quindi decisamente elevato. Tra i più gettonati patatine e chips nel 30% dei casi, bevande, caramelle e gelati.
Questo studio rende evidente uno dei fattori per i quali negli Stati Uniti, ed in drammatica progressione anche nelle altre nazioni occidentali, l’obesità è diventata una delle piaghe sociali più preoccupanti.
Lo studio era parte di una campagna di informazione con l’intento di incentivare la vendita nei negozi di prodotti sani e non ipercalorici, per esempio acqua al posto delle bibite, frutta fresca e cibo preparato al momento piuttosto che snack e cibi industriali.