Come curare l'esofagite.
Si definisce come esofagite un qualsiasi tipo di infiammazione, sia essa acuta o cronica, che colpisce le pareti dell’esofago. La causa principale, sebbene non si sappia per quale motivo ciò possa accadere, è da ricercarsi nel reflusso gastroesofageo, ovverosia il versamento dei succhi gastrici nell’esofago. Si distinguono, solitamente, 4 varianti di questa patologia:
– esofagite lieve (caratterizzata da alterazioni microscopiche della mucosa esofagea)
– esofagite erosiva (caratterizzata da eritema, sanguinamento, ulcerazione ed essudazione)
– esofagite stenotica (caratterizzata da fibrosi della mucosa e accecamento)
– esofagite di Barrett (caratterizzata da ulcere, tumori ed esofagite stenotica)
La sintomatologia classica di qualsiasi forma di esofagite è caratterizzata da:
– dolore o bruciore retrosternale
– disfagia (difficoltà nella deglutizione)
– odinofagia (dolore nella deglutizione)
– reflusso
– faringite
– laringite catarrale cronica
– raucedine
– perdita di pes
CURARE L’ESOFAGITE
Prima di ricorre a farmaci o medicinali, sarebbe bene adottare una serie di comportanti (di carattere alimentare soprattutto) che, nei casi meno gravi, possono rappresentare una valida soluzione al problema. Queste abitudini, che andremo adesso ad elencare, sono altresì utili per prevenire l’insorgenza della patologia. Tra i rimedi naturali più efficaci segnaliamo:
– l’eliminazione, dalla propria dieta, di pasti abbondanti o ricchi di grassi
– l’eliminazione, dalla propria dieta, di quegli alimenti (aglio, cipolla, cioccolato, caffè, menta, alcol e bevande gassate) che favoriscono il verificarsi di episodi di reflusso gastroesofageo
– l’eliminazione del sonnellino dopo il pranzo
– l’eliminazione del vizio del fumo
– la riduzione del peso corporeo
Qualora, però, questi rimedi non dovessero sortire l’effetto desiderato e l’esofagite dovesse complicarsi, sarebbe bene rivolgersi al proprio medico, così da stabilire la terapia più efficace che, solitamente, è composta da farmaci inibitori della pompa protonica (utili nella riduzione dell’acidità dei succhi gastrici) e farmaci procinetici o antiemetici.
In rarissimi casi, invece, è necessario ricorrere alla chirurgia per ripristinare la corretta funzionalità della barriera fisiologica antireflusso a livello del cardias.