L'obesità sarebbe causata da un difetto genetico e non già da comportamenti alimentari errati.
► DISFUNZIONI CEREBRALI POTREBBERO FAVORIRE L’OBESITA’
La proteina in questione, solitamente presente sulla superficie delle cellule epatiche, intestinali ed adipose, sarebbe carente o difettosa, per motivi ancora inesplicati, in alcuni particolari soggetti che, propria a causa di questa assenza, non sarebbero assolutamente in grado di percepire la sensazione della sazietà.
► INDIVIDUATO IL SERBATOIO DELLE CELLULE STAMINALI ADIPOSE
Conseguenza inevitabile di una tale condizione sarebbe la continua assunzione di alimenti da parte di codesti soggetti che in tal modo, a causa del meccanismo metabolico che, in modo del tutto automatico, produrrebbe tante cellule adipose quante ne sarebbero necessarie ad immagazzinare l’apporto calorico eccedente il reale fabbisogno biochimico, diverrebbero obesi.
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Questa condizione patologica, stando a quanto riportato dalla rivista scientifica Nature che si sarebbe assunta il compito di divulgare i risultati delle sperimentazioni che avrebbero portato alla scoperta di cui sopra, sarebbe presente nella quasi totalità dei pazienti obesi (sarebbe totalmente assente, invece, nei soggetti normopeso) e sarebbe una delle principali cause di obesità nel mondo.
Come dimostrato dagli esperimenti condotti su modelli murini, infatti, la carenza o la difettosità della proteina GPR120 potrebbe causare un aumento della possibilità, pari al 60%, di sviluppare una forma più o meno grave di obesità che, dunque, dipenderebbe solamente per il restante 40% dai comportamenti del soggetto obeso.