I più differenti disturbi alimentari, quali l'anoressia e la bulimia, sono ormai sempre più diffusi tra tutte le giovani italiane che, sempre più frequentemente, cedono alle lusinghe ed alle tentazioni di taluni particolari ambienti dello spettacolo e dello sport che ancora oggi si ostinano a presentare donne praticamente impossibili.
A dimostrarlo una ricerca della Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare, brillantemente guidata dal professore associato di Endocrinologia dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Nazario Melchionda, che avrebbe recentemente avuto modo di appurare che il 6% della popolazione femminile italiana, di età compresa tra i 12 ed i 25 anni, soffre di almeno un disturbo del comportamento alimentare tra anoressia, bulimia ed altri disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati.
In realtà, avrebbe recentemente dichiarato Melchionda, osservando la questione più in profondità si potrebbe certamente affermare che la su indicata percentuale potrebbe salire sino al 10% in considerazione di un 4% della popolazione femminile italiana, di età compresa tra i 12 ed i 25 anni, che presenta disturbi dell’alimentazione parziali e vive una condizione quasi-patologica.
Queste le parole di Melchionda sulle caratteristiche proprie dell’anoressia e della bulimia: “L’anoressia è una patologia che si nota e che più spesso finisce sui giornali, con le foto di donne emaciate e palesemente malate. E poi una anoressica ‘pura’ è molto rara: nel giro di sei mesi, un anno, tutte diventano bulimiche. La bulimia, invece, è più subdola, non si vede, e le pazienti riescono a tenerla nascosta anche per anni. La paziente anoressica è inoltre egosintonica, cioè è convinta di stare bene, mentre la bulimica sta male e si svela nel momento in cui chiede un aiuto, ha bisogno di curarsi”.