Acceso il dibattito su quale dei due termini è il più efficace e "politically correct" nel trattare con le persone in sovrappeso da parte degli operatori sanitari.
Il primo sarebbe più valido per motivare le persone a perdere peso, secondo quanto riportato di recente dal ministro britannico, Anne Milton, durante un intervento sulla BBC.
L’uscita del ministro, che ha comunque dichiarato di parlare a titolo personale, anticipa di qualche mese un documento in merito con le linee guida del ministero della salute britannico.
L’affermazione però ha aperto un acceso dibattito tra gli esperti. Alcuni per esempio sottolineano come utilizzare il termine “grasso” potrebbe alimentare la stigmatizzazione di coloro che sono in sovrappeso.
Per altri invece, come il professor Steve Field, del Royal College of GPs, il termine “obeso” medicalizzerebbe la condizione, mentre talvolta anche appellativi più diretti e magari più brutali potrebbero avere un impatto più motivante sulle persone.
Per il professor Lindsey Davies, presidente della Facoltà di sanità pubblica del Regno Unito, l’uso del termine “grasso” non è invece adeguato per trattare con i pazienti, proprio per via della stigma che la parola porta con se.
Ed è per questo motivo, aggiunge che già in passato gli operatori sanitari hanno preferito il termine “obeso”, proprio per incoraggiare i pazienti a pensare alla loro condizione in un modo diverso.