Una recente statistica rivela come sono sempre di più i consumatori che fanno attenzione a quanto riportato sulle etichette dei cibi acquistati.
Almeno negli Stati Uniti, dove una recente ricerca statistica realizzata dalla FDA (Food & Drug Administration), la massima autorità sanitaria su alimentazione e farmaci in America, ha rilevato come sono sempre di più i consumatori che fanno attenzione a quanto riportato sulle etichette dei cibi acquistati, una sensibilità che si riflette anche in una maggior consapevolezza del legame tra determinate diete ed alimenti e lo stato di benessere generale dell’organismo.
Le etichette sono non solo particolarmente utili per comprendere quali sono gli apporti nutritivi e calorici di un cibo, ma anche per saper con precisione presenza e quantità di determinate sostanze, dal sodio ai grassi responsabili dell’accumulo di colesterolo, dalle proteine alle vitamine.
In più sicuramente tutti coloro che hanno problemi di intolleranza alimentare possono scoprire sulle etichette la presenza di sostanze cui possono essere allergici o non compatibili, un esempio classico è quello dell’indicazione della presenza di glutine, pericoloso per i celiaci, oppure di tracce di altri alimenti cui molte persone possono essere allergiche, dalle arachidi al lattosio.
Una ricerca statistica realizzata telefonicamente su un campione di 2500 abitanti del distretto di Columbia, intorno alla capitale Washington che, tra gli altri dati, ha registrato un significativo aumento percentuale tra i cittadini consapevoli del legame tra dieta e malattie cardiache, balzato dal 83% del 2002 al 91% del 2009, e di quelli che oggi sanno che un apporto di grassi elevato è un fattore di rischio considerevole di problemi al cuore.
I consumatori (americani) sembrano anche avere una maggior consapevolezza di quali sono i cibi salutari, come frutta e verdura, e quanto una dieta ricca di acidi grassi omega 3 sia salutare per la circolazione ed il metabolismo.
Fonte HealthNews