Bere cinque tazze di caffè al giorno potrebbe curare i problemi di perdita della memoria tradizionalmente causati dal Morbo di Alzheimer.
Per ottenere questi risultati i ricercatori hanno utilizzato 55 topi cui sono stati provocati i sintomi della malattia, testata e verificata grazie ad esami comportamentali.
In seguito a metà degli animali è stata somministrata caffeina, mentre ad un gruppo di animali, facente funzione di gruppo di controllo, è stata somministrata solo acqua.
La dose di caffeina somministrata era l’equivalente di 5 tazze di caffè americano, (227 gr).
Quando i topi sono stati sottoposti ai testo di controllo, dopo due mesi, quelli cui era stata somministrata la caffeina erano in grado di ottenere risultati notevolmente migliori durante i test comportamentali, e inoltre il cervello dei topi di questo gruppo, analizzato, presentava una riduzione del 50% circa dei livelli di proteina beta amiloide, che, nel morbo di Alzheimer è la responsabile della crescita di grumi proteici i quali distribuendosi a placche nel cervello distruggono i neuroni.
Ulteriori test hanno rilevato che la caffeina riduce la produzione di quegli enzimi che sono necessari per la produzione della proteina.
All’inizio della ricerca, la stessa equipe di ricercatori aveva già verificato che i topi giovani ai quali era stata somministrata la caffeina risultavano maggiormente protetti contro lo sviluppo della malattia.
La caffeina insomma potrebbe rivelarsi un valido trattamento per la malattia di Alzheimer, oltre ad essere un efficace fattore di protezione.
Resta da verificare in ogni caso se tale risultato ottenuto con i topi da laboratorio possa dare gli stessi risultati anche applicato all’uomo.