Sfatata la credenza che una minore attività fisica sia alla base della diffusione dell'obesità tra gli adolescenti.
Sorprendenti in parte i risultati dello studio, perchè, secondo i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health l’attività fisica ha poco a che fare con il recente picco dei tassi di obesità tra gli adolescenti degli Stati Uniti.
I dati che hanno permesso ai ricercatori di arrivare a queste conclusioni sono stati forniti da una corposa indagine su giovani studenti delle scuole media americane, di età compresa tra i 9 ed i 12 anni, sottoposti ad una raccolta di dati riguardanti attività fisica, partecipazione ai programmi di educazione fisica nelle scuole e comportamenti ritenuti sedentari come la quantità di ore passata avanti ad uno schermo TV (Youth Risk Behavior Surveillance).
Sebbene i ricercatori ammettono che gli adolescenti hanno più facile accesso alla TV che in passato, una media di circa 3 ore al giorno è il tempo che essi passano davanti alla TV, essi hanno anche appurato che i programmi di educazione fisica nelle scuole non sono certo diminuiti, ma al contrario sono aumentati, rilevando così che gli adolescenti non sembrano aver ridotto in media le ore dedicate ad attività fisiche.
Anche se solo un terzo degli adolescenti, continuano i ricercatori, raggiungono i livelli raccomandati di attività fisica, non c’è nessuna prova evidente che essi siano diventati mediamente meno attivi fisicamente che in passato, almeno non al punto da far si che si possa evidenziare un nesso con l’aumento del numero di individui in sovrappeso o obesi.
Anche tenendo conto di fattori importanti come sesso età ed etnia, che hanno rilevato come gli adolescenti delle minoranze tendono ad essere più sedentari dei loro compagni bianchi, come le ragazze siano meno attive fisicamente dei ragazzi, e come l’attività fisica si riduca con il progredire dell’età, l’aumento di obesità e sovrappeso tra i giovani dunque sembra essere da imputare ad altri fattori, tra i quali il maggior sospettato è la cattiva alimentazione.
La ricerca è stata pubblicata sulla edizione online della rivista Obesity Reviews.