Rischio obesità per chi mangia fuori orario

di Emma

Mangiare di notte aumento il rischio di obesità anche senza l’aumento considerevole di calorie

Chi mangia fuori orario rischia l’obesità: è l’allarmante dato che emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dall’Università della Pennsylvania di Filadelfia (Usa) guidati da Garret FitzGerald, direttore dell’Institute for Transaltional Medicine and Therapeutics. Secondo i ricercatori non è rilevante quante calorie si ingeriscano perché in ogni caso mangiare fuori orario fa ingrassare. Il problema risiede in effetti nel nostro orologio biologico visto che siamo stati programmati per mangiare di giorno: chi tende a mangiare fuori orario e in particolare di notte, tende di più all’obesità al di là della quantità che viene consumata. I ricercatori hanno condotto un’esperimento sui topi dimostrando che l’eliminazione dalle nostre cellule del grasso di un gene che appartiene al nostro orologio interno li fa ingrassare nel momento in cui cominciano ad alimentarsi di giorno.

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I topi generalmente mangiano di notte, ma mangiare di giorno anche senza aumentare le quantità, li rende obesi. La stessa cosa potrebbe accadere anche per gli essere umani visto che si tratta di un fenomeno che si basa sui cambiamenti del matabolismo che scattano nel momento in cui si verificano delle alterazioni dell’orologio biologico nelle cellule del grasso.

In sostanza le cellule del grasso comunicano con il cervello tramite l’ormone leptina: è proprio questo il responsabile del maggior consumo di energia e della riduzione dell’assunzione di cibo. L’aumento di peso subentra quando vengono alterati gli ormoni dell’ipotalamo che regolano l’appetito. Secondo uno dei ricercatori, Georgios Paschos, la ricerca è importante per due motivi principali: i topi sono diventati obesi senza l’aumento delle calorie, ma con un semplice spostamento di orario e inoltre questo orologio biologico si è dimostrato in grado poter addirittura controllare quello principale del corpo. 

foto Thinkstock

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