Il colera è un'infezione che, almeno nei paesi sviluppati si verifica sempre più di rado, ma che è ancora presente, in forma epidemica, in molte parti del mondo.
Si tratta di una malattia causata da un batterio, il Vibrio Cholerae.
Si diffonde tramite le feci della persona che ne è affetta, che possono andare a contaminare le acque dei fiumi e del mare, soprattutto in quelle aree dove non c’è un adeguato trattamento delle acque di scarico e di quelle potabili.
Il batterio ha anche la capacità di diffondersi nelle acque di mari e fiumi, e talvolta può essere assorbito dai frutti di mare e dai pesci, che, mangiati crudi, sono uno degli alimenti più a rischio per contrarre l’infezione.
Batteri del colera possono anche essere presenti su frutta e verdura irrorate con acqua contaminata.
La malattia raramente è in grado di diffondersi direttamente da una persona ad un’altra e quindi il contatto occasionale con una persona infetta non da rischi.
L’infezione causata dal batterio, che attacca gli organi dell’apparato digerente, si manifesta dopo circa 5-6 giorni dal contagio, spesso in maniera asintomatica ed in forme lievi.
Tuttavia, in un caso su venti, la malattia si scatena in una forma particolarmente grave.
Tra i sintomi più evidenti dell’infezione da colera una diarrea acquosa molto frequente, vomito e crampi agli arti inferiori ed all’addome.
E’ particolarmente grave se non trattata, perchè la costante perdita di liquidi corporei porta molto in fretta alla disidratazione ed alla perdita di sostanze di fondamentale importanza per l’organismo, come il potassio. Se non curato, il colera può facilmente portare alla morte, anche nel giro di poche ore.
Anche se l’utilizzo di antibiotici per ridurre la gravità dell’infezione è particolarmente importante, il colera può essere curato con successo semplicemente sostituendo immediatamente liquidi e sali persi con la diarrea, attraverso soluzioni di reidratazione orale, consistenti in una miscela di zuccheri e sali mescolati con acqua e bevuti in grandi quantità.
Nei casi più gravi si può ricorrere alla reidratazione per via endovenosa.
Attraverso la reidratazione rapida, meno dell’1% dei pazienti muore di colera.
E’ un infezione molto contagiosa, e quindi il malato di colera solitamente viene sottoposto ad un regime di isolamento in ospedale.