Una sostanza comune nei contenitori di plastica sembra influire sui livelli di testosterone nell'uomo, e per questa ragione è attentamente monitorata dalle agenzie che si occupano di salute ed ambiente.
In particolare gli scienziati inglesi hanno verificato che gli uomini che presentano alti livelli di bisfenolo A risultano avere un livello più alto di testosterone, se confrontati con altri uomini che invece hanno una presenza minore della sostanza chimica nell’organismo.
La sostanza chimica è più normalmente conosciuta come BPA, e la sua presenza è stata identificata in diversi tipi di contenitori di plastica diffusi a livello planetario. Un altra fonte di questa sostanza, hanno scoperto i ricercatori, sono gli scontrini emessi dai registratori di cassa, nei quali la sostanza è addirittura pari al 3% del peso totale della ricevuta cartacea.
Il nuovo studio si è svolto analizzando campioni di urina su 715 adulti, scoprendo che l’esposizione al bisfenolo risulta più alta che 5 microgrammi al giorno, un risultato già osservato in precedenti ricerche.
Più sono alti i livelli di BPA nelle urine maggiore risulta la concentrazione di testosterone negli uomini.
Sono risultati importanti, sostengono i ricercatori, perchè per la prima volta forniscono l’evidenza di un legame tra l’esposizione al BPA e le alterazioni dei livelli di ormoni presenti nell’organismo.
Un livello di esposizione che è inoltre risultato simile sia nella popolazione europea, urbana e rurale, sia in quella statunitense, a livello complessivo.
Il bisfenolo, presente nelle comuni bottiglie e contenitori in plastica, può essere anche presente nei biberon destinati ai bambini più piccoli, e secondo quanto sostengono i ricercatori una parte della sostanza può passare negli alimenti contenuti.
Gli effetti di questa sostanza chimica possono essere, avvertono i ricercatori, particolarmente pericolosi ed insidiosi soprattutto per i neonati e durante lo sviluppo del feto, perchè si tratterebbe di un “perturbatore endocrino” come viene definito.
La ricerca consolida quindi quelli che sono i provvedimenti della Environmental Protection Agency statunitense, che già all’inizio di quest’anno aveva annunciato di aver posto il bisfenolo nella lista delle sostanze da monitorare per i potenziali effetti nocivi.
Fonte LosAngelesTimes