Terapia Cognitivo-comportamentale efficace nel combattere la bulimia molto più rapidamente che altre psicoterapie.
Questo il risultato di una ricerca che ha messo a confronto diverse discipline di psico-terapia per combattere la bulimia, rilevando che la terapia cognitivo-comportamentale è quella che offre i risultati migliori.
I ricercatori, provenienti dalla University of Western Sydney in Australia hanno pubblicato i loro risultati sul Cochrane Database of Systematic Reviews, una pubblicazione a cura della Cochrane Collaboration, un’organizzazione internazionale che si occupa di valutare i lavori e le scoperte della ricerca medica.
Lo studio si è basato sull’osservazione di 3,054 adulti che vivono negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito, sottoposti in media a sedute settimanali per un periodo di 16 settimane, e seguiti in un follow up successivo a distanza di 10 mesi dalla fine della terapia.
I dati rilevati hanno verificato che nel 37% dei casi il disturbo veniva trattato con successo.
La talk therapy, ovvero la terapia cognitivo-comportamentale, quando è specificamente tarata per trattare il disturbo bulimico concentra la sua attenzione sulle abitudini alimentari, sulla paura di aumentare di peso e sulla “normalizzazione” dei pensieri su cibo, condizione fisica e rapporto con il proprio corpo.
I ricercatori hanno esaminato 48 differenti studi che valutavano i risultati della talk therapy messa a confronto con altre psicoterapie, comprendenti psicanalisi, ipnosi, autoaiuto con pubblicazioni specifiche o la relazione interpersonale, rilevando che la talk therapy era quella che segnava risultati maggiormente efficaci.
Anche se le altre terapie sono altrettanto efficaci, permettono però di raggiungere risultati analoghi alla talk therapy in tempi molto più lunghi, quasi raddoppiati.
I ricercatori hanno comunque affermato che la terapia cognitivo-comportamentale può essere associata ad altre forme terapeutiche, sia per migliorarne l’efficacia, sia per affrontare disturbi che talvolta si trovano associati alla bulimia, come per esempio la depressione.
Fonte ReutersHealth