Molti italiani affetti da dolore cronico non si rivolgerebbero ad uno specialista per l'elaborazione di un'adeguata terapia.
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Il problema di questa lacuna nella filiera assistenziale italiana, secondo gli organizzatori dell’evento in questione, sarebbe da ricercarsi sia nella scarsa importanza che al dolore cronico non oncologico viene data dai titolari di molte delle più rinomate strutture pubbliche e private del territorio, sia nella più totale ignoranza che sul tema vige all’interno della popolazione italiana.
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I due fattori, combinati, avrebbero sino ad oggi impedito l’elaborazione di un adeguato progetto che miri sia a completare la formazione dei medici sia a meglio informare i cittadini sia sulle possibili terapie alternative ai FANS (Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei) sia sulle cliniche specializzate nel trattamento del dolore cronico.
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Moltissimi degli intervistati, infatti, avrebbero dichiarato che, pur soffrendo di dolore cronico, sarebbero soliti rivolgersi al proprio medico di famiglia poiché, molto semplicemente, non conoscerebbero alcun’altra soluzione ne avrebbero i mezzi per venirne a conoscenza.
Eppure il problema parrebbe essere molto più grave rispetto a quanto si potrebbe immaginare.
Secondo quanto dichiarato dai responsabili di Vivere Senza Dolore, infatti, nonostante il 67,3% della popolazione italiana abbia dichiarato di soffrire di dolore cronico, solamente il 50% di essi avrebbe dichiarato di essersi rivolto ad un medico che, solo nel 5,8% dei casi, si sarebbe rivelato essere uno specialista nel trattamento del dolore cronico.