E' andato in onda nella puntata de Le Iene di martedì 13 ottobre un servizio riguardante le ambulanze che a Napoli vengono utilizzate per trasportare i morti a casa dei parenti.
Questa è un fatto molto grave perchè così facendo vengono sottratti al servizi pubblico dei mezzi necessari per la salute dei cittadini.
La legge prevede che se il decesso avviene all’interno di una struttura ospedaliera, il defunto venga trasportato dal personale addetto nella camera mortuaria dello stesso ospedale e qui custodito fino al giorno del funerale.
Se si tratta invece di un decesso che richiede l’autopsia, in base al regolamento della polizia mortuaria, il cadavere non può essere visto dai parenti.
Poichè nella nostra società vi sono tradizioni molto rispettate nei confronti dei defunti, a molte persone questa legge che non permette di vedere il caro estinto non piace e quindi trova l’escamotage per aggirarla.
Il fatto incriminato però da Giulio Golia è che a Napoli esista un vero e proprio racket sui defunti e che le ambulanze del servizio pubblico facciano trasporti di salme dai principali ospedali della città alle case dei parenti.
Ovviamente tutto questo avviene sotto lauto compenso, spillato alle vittime sconvolte dal lutto e con la compiacenza di medici corrotti i quali si intascano parte dei proventi (tutto ovviamente esentasse).
I diringeti ospedalieri ignorano tutto nonostante questo fenomeno sia sotto gli occhi di tutti tanto che ci sono ambulanze parcheggiate fuori dagli ospedali pronte per partire nel momento in cui un familiare richieda il defunto a casa.