Forse per arrivare a questa conclusione non serviva un equipe di medici perchè è un'esperienza talmente dolorosa che paragonarla ad una botta in testa forse è addirittura il minimo.
Stiamo parlando dell’abbandono della persona amata; lo studio pubblicato da Proceedings of the National Academy of Sciences, spiega che essere lasciati corrisponde ad un trauma fisico violento.
Oltretutto il cervello si crea uno stato di sofferenza che si alimenta con il riemergere costante dei ricordi del passato, questo perchè la persona che viene lasciata vede attivarsi le aree del cervello che sono collegate al dolore fisico.
Lo studio è stato effettuato su un gruppo di volontari che hanno prima di tutto risposto ad un questionario psicologico, poi una risonanza magnetica funzionale per verificare i meccanismi in atto nel cervello nel momento in cui i ricercatori decidevano di riportare alla memoria il ricordo della persona amata tramite una fotografia.
Successivamente hanno provocato del dolore fisico ai volontari tramite ad uno stimolo termico simile al contatto con una tazza di thè bollente.
Gli studiosi sono così arrivati alla conclusione che le aree del cervello legate all’abbandono e quelle legate al dolore fisico sono le stesse.
Nello specifico le zone del cervello che vengono attivate in questo caso sono la corteccia secondaria somatosensoriale e l’insula dorsale posteriore: questo prova che la sofferenza di un’abbandono è pari al dolore che si prova per una scottatura, a differenza del tradimento che genera rabbia, rancore ed ansia ma non ha una correlazione col dolore fisico