Gli adolescenti di oggi hanno un contatto con i nuovi mezzi della tecnologia veramente molto notevole. Sarà capitato a molte persone ormai adulte di vedere come le generazioni attuali riescono ad interagire con quelli che sono i pc, i tablet, gli smartphone e internet in generale con una semplicità e naturalezza unica. Le applicazioni che si trovano all’interno di questi dispositivi hanno evidenziato di come gli adolescenti di oggi hanno una buona dimestichezza con quelle che sono le arti grafiche e quelle visive.
adolescenti
Allergia al polline del cipresso
L’allergia al polline del cipresso è un particolare tipo di allergia diffuso soprattutto nel centro Italia e nella città di Roma dove i cipressi sono particolarmente diffusi.
I dati più recenti parlano però di un incremento alle allergie da polline da cipressi che fino a qualche anno fa non erano neppure così diffuse. Secondo gli esperti si tratta di allergie in costante crescita, forse a causa del riscaldamento globale del pianeta: di certo al momento sembra che una persona su dieci soffra di allergia al polline da cipresso.
Vietato vendere alcolici ai minori di 18 anni

La Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati avrebbe in mattinata approvato un emendamento al decreto Sanità del Ministro della Salute Renato Balduzzi, a firma Lucio Barani (Popolo della Libertà) e Livia Turco (Partito Democratico), inerente la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche ai minori di anni 18
Il rischio da dipendenza da videogiochi

Il dibattito sui videogiochi ormai va avanti da molti anni, in quanto vengono promulgate sempre nuove teorie a riguardo ed i medici hanno spesso dei pareri molto discordanti tra loro.
Ultimamente si è parlato dei videogiochi con le piattaforme interattive e gli studiosi conocordano sull’utilità per la salute di questa nuova generazione di giochi, poichè piattaforme come la Wii (solo per citarne una) aiutano a mantenere in forma; quando si parla invece di videogiochi classici, l’argomento principale è se la violenza all’interno di essi possa far scaturire degli atteggiamenti antisociali o potenzialmente pericolosi in chi ne fa abuso e se provocano delle lesioni permanenti ai tendini ed ai muscoli che vengono più spesso sollecitati, in particolar modo quelli della mano.
Ultimamente si è parlato dei videogiochi con le piattaforme interattive e gli studiosi conocordano sull’utilità per la salute di questa nuova generazione di giochi, poichè piattaforme come la Wii (solo per citarne una) aiutano a mantenere in forma; quando si parla invece di videogiochi classici, l’argomento principale è se la violenza all’interno di essi possa far scaturire degli atteggiamenti antisociali o potenzialmente pericolosi in chi ne fa abuso e se provocano delle lesioni permanenti ai tendini ed ai muscoli che vengono più spesso sollecitati, in particolar modo quelli della mano.
La violenza dei media condiziona i giovani?

E’ un argomento che va avanti da anni ormai e che però non porta mai ad una conclusione certa: la violenza trasmessa dai media desensibilizza i giovani?
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Social Cognitive & Affective Neuroscience, i film, i programmi televisivi, e i videogiochi violenti possono desensibilizzare i giovani promuovendo potenzialmente atteggiamenti violenti verso i coetanei.
Studi che si protraggono da anni, sostengono che le immagini violente siano in grado di attutire la sensibilità alla violenza nella vita reale, ma per tempo non si è riusciti a capire come questo influenzi il cervello negli adolescenti.
Così, grazie a questa ricerca condotta dal dottor Jordan Grafman del National Institute of Health di Bethesda, si è riusciti a capipre i processi che si innescano nel cervello umano.
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Social Cognitive & Affective Neuroscience, i film, i programmi televisivi, e i videogiochi violenti possono desensibilizzare i giovani promuovendo potenzialmente atteggiamenti violenti verso i coetanei.
Studi che si protraggono da anni, sostengono che le immagini violente siano in grado di attutire la sensibilità alla violenza nella vita reale, ma per tempo non si è riusciti a capire come questo influenzi il cervello negli adolescenti.
Così, grazie a questa ricerca condotta dal dottor Jordan Grafman del National Institute of Health di Bethesda, si è riusciti a capipre i processi che si innescano nel cervello umano.
Cyberbullismo, un fenomeno in crescita

Gli esperti cominciano a manifestare sempre più preoccupazione per un fenomeno nuovo sviluppatosi nell’era della comunicazione telematica, il cyberbullismo.
Un recente articolo apparso su HealthFinder rivela come recenti ricerche condotte negli Stati Uniti suggeriscono come almeno il 25% dei bambini di età scolare sono soggetti a questa forma di bullismo che corre attraverso i protocolli di comunicazione telematici, e-mail ed SMS, messaggeria istantanea e social network, sia attraverso il pc che attraverso i telefonini.
Un recente articolo apparso su HealthFinder rivela come recenti ricerche condotte negli Stati Uniti suggeriscono come almeno il 25% dei bambini di età scolare sono soggetti a questa forma di bullismo che corre attraverso i protocolli di comunicazione telematici, e-mail ed SMS, messaggeria istantanea e social network, sia attraverso il pc che attraverso i telefonini.
Un successo in Inghilterra il divieto di vendita di tabacco ai minori

Il divieto di fumare per i minorenni sembra aver ottenuto, almeno in Inghilterra, ottimi risultati nella riduzione dei nuovi fumatori, almeno secondo un recente studio apparso sulla rivista Addiction. Realizzato grazie al monitoraggio di un campione di 1000 adolescenti tra i 16 ed i 17 anni seguiti dall’ottobre 2007, data dell’entrata in vigore della legge che proibisce la vendita di tabacco ai minori di 16 anni, lo studio ha evidenziato un calo sensibile degli adolescenti che iniziano a fumare: dal 24% di adolescenti che iniziano a fumare prima della legge i minori che cominciano a fumare sono scesi al 17%.