A Capodanno succede che fra vino e bollicine si abusi di alcol, gli asparagi alleviano i postumi della sbornia, dicono gli esperti. In effetti, durante il cenone, sulle nostre tavole arriva di tutto, dal cotechino al panettone, dagli antipasti ai primi piatti ipercalorici. Il rischio è quello di alzare il gomito fra un augurio e l’altro.
alcool
Eccessivo consumo di alcol tra i giovani

Il ministro della Salute Renato Balduzzi, nel corso dell’ottava Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in attuazione della legge-quadro n. 125 del 2001 in materia di alcol e problemi correlati al consumo di alcol, avrebbe dichiarato come l’abuso di bevande alcoliche tra i giovani di età compresa tra i 14 ed i 24 anni, nonostante i decessi per patologie direttamente correlabili al consumo di alcolici siano nettamente diminuiti, sarebbe ancora eccessivamente alto.
L’alcool previene l’artrite reumatoide

Il medico sicuramente non somministrerà medicalmente un drink alcoolico, ma una dose regolare di alcool al giorno sembra essere efficace nel proteggere dall’artrite reumatoide e dai suoi effetti collaterali.
Lo suggerisce una ricerca che compare sulla rivista medica britannica Rheumatology.
Secondo quanto risulta da questo studio l’alcool non solo contribuisce a prevenire l’insorgenza dell’artrite reumatoide, ma potrebbe alleviare anche i sintomi associati a quella che è spesso una condizione debilitante.
Lo suggerisce una ricerca che compare sulla rivista medica britannica Rheumatology.
Secondo quanto risulta da questo studio l’alcool non solo contribuisce a prevenire l’insorgenza dell’artrite reumatoide, ma potrebbe alleviare anche i sintomi associati a quella che è spesso una condizione debilitante.
Farmaci ed alcool somministrati ai bambini come forma di abuso sui minori

L’uso dannoso di alcol e di farmaci è una forma sottostimata e non riconosciuta di abuso sui minori. Lo sostiene un recente studio statunitense che ha esaminato i casi di abuso sui bambini correlato all’utilizzo di farmaci ed altre sostanze tra il 2000 ed il 2008, raccolti all’interno di un vasto database nazionale, il National Data System.
I casi presi in considerazione comprendevano l’uso di alcool, analgesici, sedativi della tosse, medicine per il raffreddore, sonniferi e psicofarmaci.
I casi presi in considerazione comprendevano l’uso di alcool, analgesici, sedativi della tosse, medicine per il raffreddore, sonniferi e psicofarmaci.
Donne sopra i 30 in gravidanza più a rischio per il bambino se bevitrici

Le donne sopra i 30 anni che bevono durante la gravidanza hanno un maggior rischio di dare alla luce figli con problemi causati dalla presenza di alcool. Lo ribadisce un nuovo studio condotto da ricercatori della Wayne State University statunitense, e di recente apparso sulla rivista specializzata Alcoholism: Clinical & Experimental Research.
I figli delle donne di questa fascia di età, ed anche più anziane, presentano un rischio maggiore di disturbi categorizzati nella recente ricerca medica dall’espressione “spettro dei disordini feto-alcoolici”, un gruppo di difetti che possono occorrere alla nascita e che vanno a comprendere sia disturbi fisici che mentali, talvolta anche irreversibili ed il rischio di un ritardo mentale permanente.
I figli delle donne di questa fascia di età, ed anche più anziane, presentano un rischio maggiore di disturbi categorizzati nella recente ricerca medica dall’espressione “spettro dei disordini feto-alcoolici”, un gruppo di difetti che possono occorrere alla nascita e che vanno a comprendere sia disturbi fisici che mentali, talvolta anche irreversibili ed il rischio di un ritardo mentale permanente.
Madre alcoolizzata influisce fortemente sulla salute futura della figlia femmina

Il rischio che i figli di un genitore alcolizzato sviluppino più tardi nel corso della loro esistenza un percorso di problemi di dipendenza e psichiatrici è già noto, ma un recente studio ha voluto investigare se per tale legame esista anche un fattore di rischio legato al genere, scoprendo così che le madri con problemi di alcoolismo aumentano il rischio di problemi psichiatrici e di dipendenza soprattutto nelle figlie femmine.
Lo sostiene un team di ricercatori dell’Università di Yale che hanno analizzato dati raccolti su un campione di 230.000 uomini e 17.400 donne incluse in uno studio statunitense di vasta portata, lo U.S. National Epidemiological Survey on Alcohol and Related Conditions.
Lo sostiene un team di ricercatori dell’Università di Yale che hanno analizzato dati raccolti su un campione di 230.000 uomini e 17.400 donne incluse in uno studio statunitense di vasta portata, lo U.S. National Epidemiological Survey on Alcohol and Related Conditions.
Più a rischio di ictus entro un’ora dall’aver bevuto alcoolici

Notizie preoccupanti per i bevitori provengono da uno studio pubblicato on-line su Journal of American Heart Association: il rischio di ictus sembra raddoppiare nell’ora successiva al consumo di alcoolici.
Lo studio ha infatti verificato, dopo aver intervistato 390 pazienti con ictus ischemico sui loro standard di consumo di alcoolici entro i primi tre giorni dopo un attacco, che il rischio di ictus ischemico è di 2,3 volte superiore nell’ora successiva all’assunzione di alcoolici rispetto a quanto lo è nei periodi in cui non si beve.
Lo studio ha infatti verificato, dopo aver intervistato 390 pazienti con ictus ischemico sui loro standard di consumo di alcoolici entro i primi tre giorni dopo un attacco, che il rischio di ictus ischemico è di 2,3 volte superiore nell’ora successiva all’assunzione di alcoolici rispetto a quanto lo è nei periodi in cui non si beve.