Moderate quantità di calcio e vitamina D non aumentano i depositi nei vasi sanguigni

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Moderate dosi di calcio e vitamina D non aumentano i livelli di calcio coronarico nelle donne. Lo rivela un recente studio pubblicato sulla rivista Menopause.
I depositi di calcio nei vasi sanguigni sono stati collegati da diversi studi ad un aumento del rischio di ostruzione dei vasi sanguigni, che ha come conseguenza l’insorgere di infarti ed ictus. Motivo per cui molte donne erano diventate più riluttanti ad assumere integratori alimentari a base di calcio utili per rafforzare la struttura ossea.

Gary Coleman (Arnold) deceduto per emorragia intracranica

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L’attore Gary Coleman, conosciuto da milioni di spettatori per la sua interpretazione, da bambino, del personaggio di Arnold, è deceduto lo scorso venerdì a causa di un’emorragia intracranica.
Gary, 42 anni di età, ha sempre avuto gravi problemi di salute, tra i quali un’insufficienza renale cronica, e pochi mesi fa aveva avuto un colpo apoplettico mentre era sul set di uno show televisivo.
Non si sa ancora tuttavia se questi precedenti possano aver influito sulle cause del decesso.
Con “emorragia intracranica” la scienza medica indica genericamente una qualsiasi forma di emorragia che occorre nell’area cerebrale. Questa può essere causata da un trauma subito oppure da un aneurisma, la dilatazione di arterie e vene.

Fumo passivo: problemi cardiovascolari già da bambini

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L’esposizione al fumo passivo è particolarmente grave soprattutto nei bambini, e secondo un recente studio condotto da ricercatori finlandesi, i fattori di rischio dell’esposizione al tabacco si possono già identificare nei bambini dagli 8 ai 13 anni, in forma di precoci segni di arterie irrigidite ed intasate.

Gli autori dello studio hanno esaminato un campione di 494 bambini, scoprendo che coloro che erano esposti al fumo passivo risultavano avere una probabilità maggiore di mostrare un ispessimento delle pareti dei vasi sanguigni, un precursore dell’indurimento delle arterie che, una volta raggiunta l’età adulta, sono una delle cause più importanti di malattie cardiache, ictus ed infarti.

Aterosclerosi malattia antica come l’uomo

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L’aterosclerosi non è certamente un male moderno, sebbene negli ultimi decenni l’incidenza di questo ha contribuito a far diventare alcuni disturbi, come le malattie coronariche e cardiovascolari, come uno delle principali cause di morte nell’occidente industrializzato. Persino nell’antico Egitto, come riporta la prestigiosa rivista britannica The Lancet, alcune classi sociali, in particolare i sacerdoti, erano affetti dall’irrigidimento delle arterie a causa della dieta che seguivano.

Una recente ricerca ha valutato, grazie alla decifrazione di iscrizioni ritrovate nei templi egiziani, risalenti a migliaia di anni fa, quale fosse la dieta di questa particolare casta sociale ed in che relazione essa fosse con lo stato di salute dei sacerdoti, rilevato attraverso lo studio di alcune mummie conservatesi fino ad oggi con l’uso di scansioni ai raggi X e l’esame di alcuni pezzi di tessuto reidratato su oltre 60 mummie.

Meno sale meno malattie cardiovascolari

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Riducendo di mezzo cucchiaino al giorno il consumo di sale aumenta il benessere della popolazione allo stesso modo di quanto si ottiene riducendo il colesterolo, l’obesità ed il vizio del fumo.
E’ quanto sostengono i ricercatori dell’Università della California a San Francisco, che hanno utilizzato modelli computerizzati di proiezione sui vantaggi di una riduzione del consumo di sale nella dieta quotidiana degli statunitensi.
In particolare a trarne vantaggio sarebbero i tassi di problemi cardiaci e degli attacchi di cuore, che potrebbero venir ridotti, grazie a questo semplice accorgimento, di circa il 13% se si riducesse di 3 grammi al giorno il consumo di sale (o 1200 milligrammi di sodio).

Disfunzione erettile e malattie cardiovascolari

La disfunzione erettile è un forte segnale di avvertimento di un aumentato rischio di infarto, ictus e altri problemi cardiovascolari. Lo rivela un nuovo studio realizzato da ricercatori del New England Research Institutes che hanno pubblicato la loro relazione sulla rivista Journal of the American College of Cardiology.

Secondo i ricercatori la disfunzione erettile potrebbe dunque essere compreso nel Framingham Heart Study, attualmente il più importante ed esaustivo tra gli studi dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari al mondo.
Secondo il Dott. Andre Araujo, che ha condotto la nuova ricerca, un medico che avesse davanti un paziente con disfunzione erettile dovrebbe dunque tenere altamente in considerazione anche la presenza di problemi cardio vascolari.

Diabete, fumo e rischio infarti

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La Canadian Diabetes Association ha recentemente incoraggiato i canadesi affetti da diabete a prendere le necessarie misure per smettere di fumare. Secondo gli esperti dell’associazione infatti nei diabetici il fumo aumenta di circa tre volte la possibilità di avere un infarto rispetto a chi ha il diabete ma non è un fumatore.
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