Il fumo in gravidanza non scatenerebbe l’autismo

L’autismo, come ormai ampiamente dimostrato dalle approfondite ricerche che, nel corso dei decenni, sarebbero state portate avanti dalle migliori università della Terra, è una gravissima malattia la cui origine potremmo far risalire ad un’eccessiva esposizione del feto, o del neonato, ad agenti chimici tossici o dannosi.

Autismo ed evoluzione della specie

Genio e sregolatezza, follia ed intelligenza estrema, pazzia e sperimentazione. Quelle che fino ad ieri potevo semplicemente considerare quali banali espressioni colloquiali grazie alle quali affermare come debba esserci una certa forma di genialità nelle più comuni forme di pazzia e viceversa, potrebbero oggi rivelarsi sintomatiche dell’evoluzione della specie umana tanto che, secondo le ultime teorie in materia, l’uomo non sarebbe a questo punto della storia se, nella propria preistoria, non avesse cominciato ad accettare l’intelligente sregolatezza di quei soggetti che oggi definiamo affetti da Sindrome di Asperger.

Circa 100.000 anni fa, secondo quanto dichiarato al New Scientist da Penny Spikins, archeologo dell’Università di Cambridge che è giunto a sostenere, con sempre maggiori vigore e convinzione, la tesi della quale ci stiamo occupando, l’umanità avrebbe subito la prima della lunghissima serie di rivoluzioni che l’hanno portata all’attuale livello di conoscenza.

Possibilità di autismo nei bambini prematuri

Nonostante si fosse già da tempo intuita la possibile correlazione tra nascita prematura e sviluppo dell’autismo, malattia della quale abbiamo avuto modo d’informarvi in più occasioni, una recente ricerca, i cui risultati sarebbero stati pubblicati, proprio in questi giorni, sulle colonne di Pediatrics, la più autorevole rivista mondiale di pediatria, lo avrebbe dimostrato, definitivamente, concentrando i propri sforzi sullo studio delle cause, per la verità ancora sconosciute, di insorgenza dell’autismo, evidenziando come un mancato o difettoso sviluppo cerebrale possa rappresentare un fattore decisivo.

Internet: sull’autismo non è una fonte di informazione affidabile

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Con la diffusione di Internet è normale che in molti si rivolgano alla rete per avere informazioni riguardo a trattamenti terapeutici per diverse tipi di disturbi e malattie.
Un recente studio statunitense, presentato di recente al meeting internazionale dell’organizzazione Autism Research, ha voluto verificare se i siti disponibili in rete per quanto riguarda l’autismo fossero in grado di dare risposte valide ed adeguate alla sete di sapere di genitori con figli autistici.
Uno studio del 1999 aveva rilevato come già allora fossero presenti in rete circa 100.000 siti dedicati all’autismo, ed oggi tale numero, sui tre dei principali motori di ricerca utilizzati è aumentato fino a dare 17,4 milioni di risultati.

Scoperti geni legati all’autismo

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Ricercatori britannici hanno scoperto che due geni, che giocano un ruolo fondamentale nella produzione di proteine nel cervello, potrebbero essere legati a disturbi come l’autismo.
La ricerca, di recente pubblicata sulla rivista Molecular Autism, a detta degli autori rappresenta la più completa analisi dell’associazione tra questi geni e l’autismo le proteine del cervello che sembrano essere legate a disordini autismo.
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