Braccialetto elettronico salvavita per gli sportivi

Un team di ricercatori spagnoli facenti capo all’Università Jaume I, una tra le più importanti della provincia di Castellòn de la Plana se non dell’intera Comunità Valenzana, avrebbe ideato un braccialetto elettronico, ancora in fase di sperimentazione, che potrebbe riuscire ad evitare, a migliaia di sportivi professionisti piuttosto che amatoriali, la morte cardiaca improvvisa, altrimenti definita come morte imprevista per cause cardiache, grazie all’individuazione, con oltre 60 minuti di anticipo, di ogni singola anomalia cardiaca potenzialmente letale.

Pazienti cardiaci più sani in compagnia di un animale domestico

Un team di ricercatori della Facoltà di Medicina della Kitasato University, uno dei più importanti istituti di ricerca e divulgazione medico-scientifica giapponese con sede nella prefettura di Kanagawa, avrebbe dimostrato, nel corso delle più recenti sperimentazioni ed indagini cliniche sull’argomento, la correlazione tra miglioramento delle aspettative di vita nei pazienti cardiaci e possesso di un qualsiasi animale domestico, si egli un cane, un gatto, un pesce o un piccolo uccellino.

I cibi fritti non causano danni al cuore

Chiunque di noi abbia sempre creduto, medici di medicina generale, dietologi, nutrizionisti e cardiologi compresi, che le fritture, specialmente se realizzate con l’ausilio di abbondante olio di oliva extravergine, potessero seriamente danneggiare il corpo umano, irrimediabilmente compromettendo il generale stato di salute del sistema cardiocircolatorio, dovrà oggi ricredersi.

Il buon umore aiuta il cuore

Secondo una recente ricerca condotta dai cardiologi dell’Università del Maryland, i cui risultati verranno ufficialmente divulgati nel corso dell’ESC Congress 2011 (l’annuale meeting internazionale dei cardiologi organizzato dall’European Society of Cardiology), sarebbe stata finalmente dimostrata la correlazione tra buon umore e benessere fisico.

[LEGGI] TEST DELL’OSSIGENO PER INDIVIDUARE DIFETTI CARDIACI

In particolare, secondo i ricercatori, ridere farebbe bene al cuore, ai vasi sanguigni e, più in generale, alla salute del sistema cardiocircolatorio, tanto quanto i farmaci (in particolare quelli anti-colesterolo) o l’attività sportiva.

Il grado di popolarità tra i coetanei legato all’insorgenza di disturbi da adulti

escluso

Secondo uno studio condotto da ricercatori svedesi del Centre for Health Equity Studies presso l’Università di Stoccolma, in Svezia, i bambini che sono al più basso grado di popolarità tra i coetanei, risultano, una volta adulti, essere maggiormente colpiti da disturbi e malattie come cardiopatie ischemiche, diabete, abuso di alcool e droghe e problemi di salute mentale.
Il meccanismo con cui è stata realizzata la ricerca, pubblicata su Journal of Epidemiology and Community Health è stato complesso.

Sovrappeso: benefici per il cuore se si cammina molto

bilancia

Tra i pazienti che ricorrono a programmi di riabilitazione cardiaca, l’80% hanno problemi di sovrappeso, e questo è uno dei fattori che aumentano notevolmente il rischio di infarto ed altre forme di crisi cardiaca.

La riabilitazione normalmente consiste di sedute in cui il paziente è sottoposto ad esercizi fisici volti a ridurre il grasso ed il peso corporeo in eccesso attraverso sedute che comprendono ginnastica, nuoto ed altre attività sportive.

Il legame tra le complicazioni al buon funzionamento del cuore e la carenza di esercizio fisico è stata ampiamente provata, ma è anche stato provato che le normali forme di esercizio fisico quotidiano sono altrettanto efficaci, se non di più, di quelle previste dai programmi riabilitativi.

Colesterolo

colesterolo

Il colesterolo è una delle componenti fondamentali di cui ha bisogno il nostro organismo per funzionare bene. Si tratta di una molecola lipidica che viene utilizzata nella formazione della membrana cellulare, nella produzione della bile, e nella sintesi della vitamina D e di altri ormoni, tra i quali gli ormoni sessuali.
Essendo una molecola non idrosolubile per poter circolare nel sangue ha bisogno di essere legata a particolari proteine, grazie alle quali il colesterolo può essere distribuito alle cellule che ne hanno necessità.
Tale legame si attua nella costituzione di strutture complesse chiamate lipoproteine, le quali possono essere a loro volta a bassa densità (vengono chiamate perciò LDL) o ad alta densità (HDL).
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