L’invecchiamento delle staminali è un fenomeno reversibile

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Gli scienziati hanno trovato un modo per stimolare le cellule staminali anziane nel sangue a comportarsi come cellule staminali giovani, una scoperta che potrebbe essere di aiuto nell’individuare interventi volti a rallentare il processo di invecchiamento cellulare.
La sperimentazione è stata compiuta su topi da laboratorio prelevando sangue da topi giovani e somministrandolo a topi anziani.
Le cellule staminali dei secondi hanno assunto le caratteristiche delle cellule staminali giovani, ed i tessuti degli animali più vecchi apparivano di conseguenza “ringiovaniti”.

Nuovo trattamento con staminali dal cordone ombelicale

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Una nuova tecnica che potrebbe in futuro contribuire a ridurre la necessità di impianti di midollo osseo è stata sperimentata da ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle.
Il meccanismo si basa sull’utilizzo delle cellule staminali presenti nel cordone ombelicale che, secondo lo studio pubblicato su Nature Medicine hanno il vantaggio di avere meno problemi di rigetto.
Il trattamento utilizzato attualmente per i pazienti affetti da malattie come la leucemia, che colpisce le cellule staminali nel midollo osseo, dove vengono prodotte le nuove cellule sanguigne, prevede il trapianto di midollo proveniente da un donatore compatibile, per ripristinare quello distrutto dalla leucemia.

Staminali dal cordone ombelicale per trattare la cornea opaca

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Cellule staminali dal cordone ombelicale potrebbero in un prossimo futuro essere impiegate per aiutare chi ha la cornea danneggiata a recuperare la visione. E’ quanto suggerisce una recente sperimentazione su topi da laboratorio, realizzata da un team di ricercatori statunitensi.

Attualmente la cornea danneggiata può essere trattata solo grazie al trapianto, ed è evidente che di fronte ad una grande richiesta vi è una carenza di organi che possono supplire alla necessità. E’ chiaro quindi che ricerche e sperimentazioni per scoprire vie alternative al trapianto per la cura della cornea danneggiata potrebbero essere in futuro le strade da percorrere.

Dalle cellule staminali nuova pelle per aiutare nella cura di ustioni gravi

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Un’equipe di ricercatori francesi sostiene di aver trovato il modo di utilizzare le cellule staminali embrionali dell’uomo per creare porzioni di pelle che potrebbero essere utilizzate per curare coloro che sono stati colpiti da ustioni molto gravi.
Innestate nei topi, le cellule staminali si sono trasformate in pelle umana nell’arco di 12 settimane.
Secondo gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Lancet, la nuova tecnica potrebbe in futuro risolvere i problemi di rigetto.
Sono circa 20 anni ormai che per i pazienti con gravi ustioni si utilizza una tecnica che prevede la realizzazione in laboratorio di nuova pelle formata dalla cellule del paziente, da trapiantare al posto di quella danneggiata dalle ustioni.
Il problema è che tale procedura è lenta, occorrono infatti circa tre settimane prima che il nuovo tessuto si sia formato.

Cellule staminali per curare disfunzioni renali di origine genetica

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Ricercatori della Harvard Medical School hanno sperimentato un sistema di cura a base di cellule staminali che sembra essere promettente per curare alcuni tipi di disfunzioni renali.
I test sono stati effettuati su topi da laboratorio, che presentavano un difetto genetico simile a quello che nell’uomo, soprattutto tra gli adolescenti, provoca una malattia genetica progressiva delle reni che provoca insufficienza renale, conosciuta come Sindrome di Alport.

Una nuova tecnologia velocizza la produzione di cellule staminali da tessuti diversi dall’embrione

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La produzione di cellule staminali è una frontiera della ricerca medica che solleva grandi dibattiti nella società, soprattutto per il fatto che fino ad alcuni anni fa le cellule staminali venivano prelevate dall’embrione, e molti settori della società ritenevano che l’uso di questi, potenzialmente una nuova vita, per produrre cellule staminali non fosse un’operazione eticamente accettabile.
Per questo motivo la ricerca ha tentato vie alternative, cercando il modo di ottenere cellule staminali da altri organi del corpo umano, evitando in questo modo l’uso degli embrioni.

Un osso creato in laboratorio da cellule staminali

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Utilizzando cellule staminali creare un osso umano in laboratorio. Una vera sfida per la scienza la medicina, che sembra aver fatto progressi notevoli in questa direzione, visto il recente successo ottenuto da ricercatori statunitensi della Columbia University che sono riusciti a creare una porzione di un osso mandibolare in laboratorio, utilizzando le cellule staminali dello stesso paziente.
Uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences illustra il processo grazie al quale ciò è stato reso possibile.
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