Ridurre il sale nei cibi, un’obiettivo per le industrie alimentari

sottiletta

La lotta che Michelle Obama ha intrapreso contro la diffusione dell’obesità tra gli adolescenti e la popolazione americana in generale sembra aver ottenuto i primi risultati sul fronte della sensibilizzazione delle industrie alimentari. Così in questi giorni si è appreso che l’azienda alimentare Kraft, tra le più potenti multinazionali del settore, sta prendendo in considerazione un progetto che dovrebbe andare a ridurre il sale del 10% nei suoi prodotti entro i prossimi 2 anni.
Può sembrare poco, ma una recente ricerca, pubblicata su Annals of Internal Medicine, ha appurato che una riduzione di tale dimensione su scala nazionale ridurrebbe in quel paese di circa 32 milioni di dollari i costi per la salute.

Meno sale meno malattie cardiovascolari

sale

Riducendo di mezzo cucchiaino al giorno il consumo di sale aumenta il benessere della popolazione allo stesso modo di quanto si ottiene riducendo il colesterolo, l’obesità ed il vizio del fumo.
E’ quanto sostengono i ricercatori dell’Università della California a San Francisco, che hanno utilizzato modelli computerizzati di proiezione sui vantaggi di una riduzione del consumo di sale nella dieta quotidiana degli statunitensi.
In particolare a trarne vantaggio sarebbero i tassi di problemi cardiaci e degli attacchi di cuore, che potrebbero venir ridotti, grazie a questo semplice accorgimento, di circa il 13% se si riducesse di 3 grammi al giorno il consumo di sale (o 1200 milligrammi di sodio).

Una dieta ricca di cibo industriale aumenta il rischio di depressione

verdure

Una dieta ad alto contenuto di alimenti preparati industrialmente aumenta il rischio di depressione: questo il risultato di uno studio condotto da ricercatori dell’ University College di Londra che hanno pubblicato il frutto delle loro ricerche su un campione di 3500 persone di mezza età reclutate tra i dipendenti pubblici inglesi.
Lo studio, pubblicato sulla rivista British Journal of Psychiatry, prendeva in considerazione un arco temporale di cinque anni, durante i quali i partecipanti allo studio sono stati suddivisi in base alla dieta quotidiana.
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