Dopo aver trattato la sindrome di Goodpasture, la sindrome di Gardner, la sindrome di Meniere, la sindrome di Gilbert, la sindrome di De Quervain, la sindrome di Moebius, la sindrome di Edwards e la sindrome di Guillain – Barrè, oggi parliamo di un’altra malattia molto rara, la sindrome di Ehlers – Danlos.
collagene
Parodontite curata con le cellule staminali

Abbiamo già parlato di afte della bocca, una malattia molto fastidiosa e dolorosa che provoca delle lesioni come ulcerazioni ed abrasioni all’interno della mucosa, che se non curate possono addirittura arrivare a colpire gli organi genitali diventando così una malattia sessualmente trasmissibile; ma esistono anche altre patologie che si formano all’interno della bocca e che sono molto fastidiose come ad esempio la piorrea, ossia quando le gengive si ritirano e si espongono i colletti dentare.
Nuova tecnica chirurgica per labbra piene e giovanili

Una nuova tecnica di chirurgia plastica per aumentare il volume delle labbra che non utilizza il collagene, ma l’opportuna modifica di alcuni muscoli del collo. E’ questa la ricerca compiuta da ricercatori del Centro di Chirurgia Estetica di Naples, in Florida, che riportano di aver portato a buon fine tale intervento su un campione di 25 pazienti.
L’intervento chirurgico può essere fatto parallelamente ad altri interventi di lifting, ed aiuta a ridare alle labbra il loro aspetto pieno e giovanile, contro i segni dell’età.
L’intervento chirurgico può essere fatto parallelamente ad altri interventi di lifting, ed aiuta a ridare alle labbra il loro aspetto pieno e giovanile, contro i segni dell’età.
Individuato il ruolo chiave di un enzima nella sviluppo del tumore al seno

Scienziati dell’Istituto per la Ricerca sul Cancro britannico hanno identificato un enzima che sembra avere un ruolo fondamentale nella trasformazione dei tessuti del seno in tumore. Tale scoperta potrebbe in futuro offrire la possibilità di approntare farmaci adeguati che, bloccando l’azione dell’enzima, riescono a ridurre la progressione di tumori
Lo studio, pubblicato sula rivista Cell, si è basato su una ricerca compiuta su topi da laboratorio. I ricercatori sostengono che nei topi sottoposti all’esperimento, il blocco dell’enzima in questione, denominato lisil ossidasi, ha ridotto la frequenza e lo sviluppo dei tumori.
Lo studio, pubblicato sula rivista Cell, si è basato su una ricerca compiuta su topi da laboratorio. I ricercatori sostengono che nei topi sottoposti all’esperimento, il blocco dell’enzima in questione, denominato lisil ossidasi, ha ridotto la frequenza e lo sviluppo dei tumori.