Paziente in stato vegetativo risponde alle domande

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Un recente studio, pubblicato sulla rivista medica New England Journal of Medicine ha descritto il modo con cui un gruppo di ricercatori britannici e belgi sono riusciti a comunicare con un paziente affetto da danno cerebrale, utilizzando la risonanza magnetica funzionale. Lo studio ha coinvolto gli scienziati del Medical Research Council (MRC), del Wolfson Brain Imaging Centre di Cambridge ed un team di ricercatori dell’Università di Liegi.
Il paziente, da sette anni in stato vegetativo, sembrava non avere alcuna possibilità di comunicare con il mondo esterno. Gli scienziati hanno fatto in modo di “istruire” il paziente in modo che esso pensasse ad un’attività motoria come giocare a tennis, nel caso volesse fornire una risposta affermativa, ed un pensiero “spaziale” ovvero il vagabondare per le strade se intendesse dare una risposta negativa.

I neuroni sopprimono nel cervello informazioni inessenziali

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Una sorta di “termostato” neurale aiuta a mantenere le funzioni cerebrali in stato di efficienza.
Lo sostengono i ricercatori della Yale University, che hanno verificato come fa il cervello a funzionare al meglio delle sue possibilità pur essendo sottoposto ad un vero e proprio diluvio di informazioni.
Lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista Neuron, ed è stato realizzato studiando il cervello di animali durante la visione di film contenenti scene di natura. I ricercatori hanno osservato che nel cervello sono presenti neuroni che svolgono un’azione inibitoria, che permette così al cervello di risparmiare energie mantenendo ed elaborando solo le informazioni visive essenziali.

Apparecchiatura visualizza le immagini elaborate dal cervello

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Ricercatori dell’ATR Computational Neuroscience Laboratories in Giappone hanno sviluppato una nuova tecnologia per l’analisi del cervello che sarebbe in grado di ricostruire le immagini elaborate dalla mente di una persona e visualizzarle sul monitor di un computer e, secondo i ricercatori, l’ulteriore sviluppo di questa tecnologia potrebbe presto rendere possibile visualizzare le immagini prodotte dalla mente umana durante il sogno.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Science Neuron, illustra i passaggi grazie ai quali i ricercatori sono riusciti ad ottenere un simile risultato.
Gli scienziati sono stati in grado di ricostruire le varie immagini osservate dai pazienti sottoposti allo studio analizzando i cambiamenti nel loro flusso sanguigno cerebrale, utilizzando una macchina per la risonanza magnetica funzionale.