Legame tra depressione e demenza senile

depressione

Essere colpiti da depressione può raddoppiare il rischio di sviluppare, da anziani, forme di demenza senile.
Lo suggeriscono due nuove ricerche apparse di recente sulla rivista medica Neurology, che indicano come le due condizioni spesso vanno di pari passo.
Anche se, ribadiscono i ricercatori dell’Università del Massachusetts, non è ancora chiaro quale sia il rapporto causa/effetto tra i due eventi.

Fluttuazione della pressione legata al rischio di malattie cerebrovascolari

pressione sangue

Se l’alta pressione è uno dei fattori di rischio riconosciuti per malattie cerebrovascolari, ancora di più lo è quando si è in presenza di forti fluttuazioni nella pressione arteriosa. E’ quanto stabilisce un recente studio realizzato da ricercatori dell’Istituto Taub presso la Columbia University di New York City.
Una ricerca che ha incluso 686 senza segni di demenza senile (una delle conseguenze più comuni delle patologie cerebrovascolari), sottoposti a misurazione della pressione sanguigna tre volte nell’arco di 24 mesi, e a sedute di risonanza magnetica realizzate per verificare la presenza di anomalie o patologie a livello cerebrale.

Uno scopo nella vita riduce il rischio di Alzheimer

anziani

Avere una vita piena di attività, un ottimismo di fondo ed uno scopo nella vita sono tutti fattori che, secondo una recente ricerca, diminuiscono il rischio di demenza senile, decadimento cognitivo e morbo di Alzheimer.

L’invecchiamento medio della popolazione ha fatto si che sia diventata molto più comune di un tempo la diagnosi di demenza senile ed Alzheimer, e per questa ragione sono molti gli studi che la comunità scientifica internazionale ha promosso per valutare quali sono le cause della malattia, quali i fattori di rischio e quali le possibili terapie preventive e terapeutiche.
Si è sviluppato anche, in parallelo, un grande interesse per i fattori non strettamente legati alla biologia ma psico-sociali, che potrebbero giocare anche essi un ruolo determinante nello sviluppo della demenza senile.

Demenza senile più alta negli anziani ospedalizzati

Gli anziani ricoverati in ospedale hanno un alto rischio di riscontrare un declino cognitivo e di sviluppare demenza senile. Lo sostiene uno studio pubblicato di recente su Journal of the American Medical Association. La ricerca ha preso in considerazione un campione di 2.929 persone tutte superiori ai 65 anni di età, che dal 1994 al 2007 sono stati ricoverati in ospedale.
Tutti i partecipanti, al momento della ricerca, non presentavano segni né sintomi di demenza senile.
In un follow-up medio di 6 anni, 1287 di questi sono stati ricoverati in ospedale per una malattia non grave, 41 per patologie serie mentre il restante gruppo non è stato ospedalizzato.

Sintomi demenza senile

anziano2

La demenza senile è una malattia del cervello che include diversi sintomi, che possono andare dalla difficoltà a ricordare, a comunicare, a comprendere messaggi parole ed informazioni e imparare.
L’American Academy of Family Physicians, ha stilato una sorta di elenco di quelli che potrebbero essere i segnali sintomatologici che rivelano la demenza anche nel suo stadio precoce.

* Dimenticanze significative, una delle più comuni è quella di ripetere più volte la stessa domanda e di non rendersi conto che questa è già stata formulata ed ha già avuto una risposta.

Scoperto gene che rivela l’invecchiamento precoce

anziano1

Varianti genetiche che potrebbero indicare la velocità di invecchiamento dell’organismo ed aiutare ad identificare le persone maggiormente a rischio di malattie legate all’invecchiamento.
Sono questi i risultati di uno studio condotto da ricercatori anglosassoni dell’Università di Leicester e del Kings College di Londra, che sostengono che le persone che presentano queste varianti genetiche rivelano una differenza significativa nel come funziona l’orologio biologico delle cellule.
La ricerca è stata stimolata dal fatto che, se con l’avanzare dell’età aumentano i rischi di demenza senile e malattie come morbo di Parkinson o disturbi cardiaci, per alcune persone ciò accade prima del previsto.

Perdita dell’olfatto e Alzheimer

rat

Una nuova ricerca eseguita su topi da laboratorio suggerisce che la perdita dell’olfatto potrebbe servire come un indicatore precoce dell’insorgere del morbo di Alzheimer.

Si sapeva già che le persone affetta da questa forma comune di demenza senile soffrono della perdita dell’olfatto, la nuova ricerca ha però voluto approfondire la ricerca per individuare un potenziale legame diretto tra lo sviluppo delle placche amiloidi nel cervello, che originano la mallattia, ed il peggioramento del senso dell’olfatto.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.