Anziani e alcool

birra

Con l’età non viene necessariamente la saggezza, almeno per quanto riguarda alcuni comportamenti poco salutari come il bere.
E’ quanto hanno osservato i ricercatori della UCLA School of Medicine, che hanno effettuato un sondaggio su un campione di 3.308 pazienti di età superiore ai 60 anni in cura o di passaggio dalle cliniche di pronto soccorso di Santa Barbara, negli USA.
Il questionario verteva sull’uso quotidiano di alcool tra i partecipanti, e sui fattori di rischio e di problemi per la salute che questo poteva avere nella percezione degli intervistati.

Lettini abbronzanti come forma di dipendenza?

letto abbronzante

Secondo una recente teoria la dipendenza non è solo limitata all’uso di sostanze stupefacenti, alcool, sesso o gioco d’azzardo. Atteggiamenti compulsivi che hanno i tratti della dipendenza possono anche essere riscontrati per altri comportamenti, ed ultimamente sono i lettini abbronzanti ad essere stati segnalati come potenziali forme di “dipendenza”. Restare chiusi nel bozzolo luminoso, nel silenzio più totale, guadagnando un’abbronzatura artificiale che renderà più attraente l’aspetto è un fenomeno che di recente alcuni studiosi identificano come un tipo di dipendenza, alla stregua dunque di altre più evidenti e conosciute.

Compresse di nicotina e rischio per i bambini

divieto

Nicotina in forma di pasticche, chewing gum e stick destinate ai fumatori che si trovano in ambienti dove non è consentito fumare, e che permettono così a questi di non sentirsi a disagio per la carenza di nicotina. Sono questi alcuni nuovi prodotti lanciati dalla R. J. Reynolds, uno dei giganti mondiali nella produzione di sigarette e tabacco.
Il problema, secondo alcuni ricercatori statunitensi, è che questi prodotti, in particolare le pasticche, hanno un aspetto così simile a quello di comuni caramelle da poter essrre considerati un reale rischio per la salute dei bambini.

Esiste la dipendenza da “junk food”?

junk food

Le persone obese spesso sostengono che a loro piacerebbe mangiare di meno ma che non ci riescono. Un recente studio pubblicato su Neuroscience rivela che ci può essere più di un fondo di verità in questa affermazione.
Una teoria che troverebbe la sua conferma nella ricerca eseguita su un gruppo di topi da laboratorio. Questi, nutriti con “cibo spazzatura” (quello che gli inglesi chiamano junk food costituito prevalentemente da cibi industriali ed alimenti ricchi di grassi e di zuccheri), non solo hanno in poco tempo acquisito peso corporeo, ma sono risultati sviluppare un’attitudine compulsiva nei confronti del cibo, al punto da non rinunciarvi nemmeno quando, per raggiungerlo, dovevano sopportare una sgradevole scarica elettrica.

Ormone dello stress favorisce la dipendenza da alcool

alcolista

Un ormone dello stress sarebbe responsabile dell’alcolismo, almeno negli animali, come ha recentemente ssostenuto un’equipe di ricercatori dello Scripp Research Institute grazie ad una ricerca prossimamente pubblicata su Biological Psychiatry.
Una ricerca che potrebbe fornire in futuro spunti di sviluppo per strategie terapeutiche per coloro che soffrono di dipendenza.
La ricerca si rivela essere un importante passo in avanti nella comprensione di come cambia il cervello da una condizione normale ad una di dipendenza alcoolica.

Scoperto un nuovo fattore scatenante della dipendenza da cocaina

addicted

Nel cervello è stato identificato un meccanismo chiave che spiegherebbe i motivi per cui gli utilizzatori di cocaina ne diventano dipendenti. Gli scienziati del National Institute on Drug Abuse (NIDA), alle dirette dipendenze del governo degli Stati Uniti, hanno scoperto tale meccanismo in esperimenti realizzati su topi da laboratorio, e ciò potrebbe portare, in un futuro, allo studio di nuovi trattamenti nella cura della tossicodipendenza.

Genetica alla base della tendenza a consumare alcool e marijuana

marijuana

I geni che rendono le persone più inclini all’alcoolismo potrebbero giocare un ruolo altrettanto importante nel renderli inclini al consumo di marijuana.
Lo sostengono i ricercatori che hanno realizzato di recente uno studio pubblicato su Alcoholism: Clinical & Experimental Research, e che si è basato su un questionario corposo che ha coinvolto 6300 donne e uomini tra i quali anche 2800 coppie di gemelli, ideali per valutare il ruolo della genetica perchè hanno un corredo genetico identico.

Le persone coinvolte nello studio dovevano rispondere ad una serie di domande sull’uso di alcool e marijuana durante la loro vita.