Cancro al seno legato a variazione genetica

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I ricercatori avrebbero individuato delle variazioni genetiche, le quali potrebbero essere una delle cause per lo sviluppo del cancro al seno.

Uno studio su un gruppo di donne Svedesi e Finlandesi ha scoperto una particolare variazione nel loro DNA che potrebbe essere strettamente legata a questo particolare tipo di malattia.

Gli studiosi ritengono che queste variazioni siano annesse alla produzione di estrogeni, i quali hanno un ruolo di rilievo nello sviluppo del cancro al seno per le donne in menopausa.

Esame del DNA offre risposte più chiare sul tumore al seno

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Il patrimonio genetico presente nelle cellule tumorali del cancro al seno è il miglior indicatore sul tipo di tumore e sui suoi possibili sviluppi rispetto al tradizionale esame anatomico e dell’aspetto di questo.
Lo suggerisce uno studio di ricercatori europei che hanno analizzato il codice genetico di 595 tumori al seno, confrontandolo con lo stesso tipo di tessuti presenti in donne non affette dal tumore.
Per molto tempo, fino almeno alle soglie del nuovo secolo, il tumore al seno veniva valutato in base alle dimensioni, all’aspetto, o all’impatto più o meno esteso sui linfonodi.

Genetica la causa dei tumore ai polmoni tra i non fumatori?

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Una variante genetica potrebbe contribuire a spiegare perché alcuni non fumatori sviluppano il tumore ai polmoni. E’ quanto affermano in un recente studio alcuni ricercatori americani, che hanno recentemente individuato, nel funzionamento del gene GCP5 un evidente predittore di tumore nei non fumatori.
Secondo una relazione apparsa sulla rivista The Lancet Oncology, un quarto dei casi di tumore al polmone al mondo si verifica su persone che non hanno mai fumato.
Un problema di crescente evidenza per il quale sono ancora sconosciute le cause.

Le sequenze proteiche influiscono sulla differenza tra gli individui

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La specificità dell’individuo non sarebbe determinata dai geni, ma piuttosto dalla sequenza proteica che li controlla e li avvolge. Lo affermano ricercatori statunitensi della Yale University, che hanno compiuto uno studio su esseri umani, scimpanzè ed i microrganismi presenti nei lieviti, recentemente pubblicato sulla rivista Nature e su Science Express.

Secondo gli scienziati le interazioni di queste sequenze di proteine, chiamate fattori di trascrizione variano significativamente tra un individuo ed un altro, e quindi hanno una forte influenza nel determinare l’aspetto fisico, lo sviluppo dell’organismo e persino il rischio di sviluppare particolari malattie.

Un test del DNA per scoprire la propria dieta ideale

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Un semplice test del DNA potrebbe essere di aiuto a stabilire quale dieta risulta essere più efficace per ogni individuo, anticipando in questo modo la valutazione di quanti chili si potranno perdere seguendola.
E’ il risultato di uno studio preliminare, compiuto su 101 donne statunitensi bianche da parte di un equipe di ricercatori dell’Università di Stanford negli Stati Uniti.
Per ognuna delle donne è stato raccolto un campione di DNA, dal cui codice genetico i ricercatori hanno isolato, tra centinaia, alcuni geni che possono avere un influenza decisiva nella metabolizzazione di grassi e carboidrati.
Le donne coinvolte nell’esperimento sono state divise in tre gruppi, ognuno scelto in base alla presenza di uno di questi geni prescelti, e per ognuna di esse è stata quindi proposta una dieta in relazione o in contrasto con il patrimonio genetico evidenziato.

Test del sangue per individuare marcatori genetici del tumore

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Una delle problematiche più comuni nell’individuazione di un tumore, ed in seguito del suo monitoraggio, è sempre stata quella di identificare un sistema di test e di analisi a basso costo ed efficaci, che potessero rendere rapidi ed affidabili diagnosi e monitoraggio dell’andamento del tumore.
Un handicap fino ad oggi superato con le scansioni TAC, che però hanno il difetto di poter individuare l’eventuale formazione tumorale solo quando essa raggiunge una certa dimensione, al di sotto della quale invece non è visibile. E questo è pregiudiziale per intervenire precocemente e quindi con maggior efficacia contro il tumore nello stadio iniziale della sua formazione ed anche in seguito per scoprire se esso si sia ulteriormente diffuso o se sia invece in regressione.

Tecnologia genetica per tracciare l’evoluzione dei batteri

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Una nuova tecnologia ha permesso per la prima volta, di seguire lo sviluppo dei batteri dello stafilococco aureo meticillina-resistente (MRSA l’acronimo inglese), un batterio particolarmente pericoloso, e che in questi ultimi anni ha registrato una diffusione notevole. Il batterio è diventato di recente una seria fonte di preoccupazione per medici e scienziati perchè ha dimostrato, nel corso degli ultimi 40 anni, di sviluppare resistenza agli antibiotici, rivelandosi così di fatto un ospite pericoloso per l’organismo umano.
Attualmente l’infezione da MRSA, si tratta con un antibiotico, vancomicina, che riesce ad eliminare il batterio incide anche pesantemente sulla popolazione batterica intestinale: a preoccupazione dei medici riguarda il fatto che, vista la grande capacità di mutare che possiede il batterio esso possa imparare a resistere anche alla vancomicina.
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