I dolcificanti artificiali non fanno perdere peso

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Seconda una revisione di recenti studi su bevande e cibi dolcificati artificialmente o zuccherati, condotta dalla Purdue University e pubblicata sulla rivista Trends in Endocrinology & Metabolism, i dolcificanti artificiali usati per sostituire lo zucchero fanno ingrassare comunque e sono rischiosi per la salute.

Dolcificanti con effetti simili alla cocaina?

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Secondo uno studio effettuato dagli scienziati dell’Università di Guelph, coordinati dal dottor Francesco Leri, professore Associato di Neuroscienze e Scienze Cognitive Applicate, i dolcificanti usati nei prodotti alimentari che compriamo al supermercato avrebbero effetti simili a quelli della cocaina.

Dolcificanti intensi non calorici non sono cancerogeni

Nel corso di un convegno recentemente tenutosi sull’argomento, organizzato dal Ministero della Salute con la collaborazione e la partecipazione della Nutrition Foundation of Italy e dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, la sicurezza dei dolcificanti intensi non calorici, specialmente di quelli a base di aspartame, saccarina e ciclammato, sarebbe stata inconfutabilmente dimostrata sia dal punto di vista teorico-scientifico sia da quello epidemiologico.

L’aspartame è cancerogeno?

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Il dubbio sulla possibile cancerogenicità dell’aspartame è ancora presente soprattutto se consumato in grandi quantità.
Quando si parla di dieta, il discorso degli alimenti light è d’obbligo, proprio per riuscire a capire se davvero possono essere un aiuto per dimagrire o possono risultare dannosi per la salute.
I dolcificanti artificiali oltre ad aumentare gli zuccheri nel sangue, se assunti in grande quantità possono essere cancerogeni: infatti se si superano le percentuali massime di assunzione giornaliera, che corrisponde a 40 milligrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo, possono provocare dei seri danni alla salute.

Sodio e dolcificanti artificiali influiscono sulla funzione renale

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Una dieta ad alto contenuto di sodio e bevande dolcificate favorisce il declino della funzione renale. E’ quanto sostengono due recenti studi realizzati da ricercatori statunitensi del Brigham and Women’s Hospital di Boston.
Il primo dei due studi è stato compiuto su un campione di circa 3000 donne coinvolte in un monitoraggio a livello nazionale, il Nurses Health Study: le donne sono risultate avere un rischio praticamente raddoppiato di rapido declino delle funzioni renali quando aumentavano il livello di sodio assunto durante la dieta. Cosa che tra l’altro recenti studi avevano già osservato accadere su animali da laboratorio.