L’ecografia utilizza onde sonore ad alta frequenza capaci di catturare immagini e video preziosi per una diagnosi, qualunque sia la parte interessata come nel caso dell‘ecografia all’addome. Serve insomma per poter osservare il corpo umano al suo interno, senza la necessità di fare incisioni o indagini diagnostiche invasive o pericolose. Non a caso, cioè per la sua sicurezza, l’ecografia addominale è usata comunemente in gravidanza per controllare lo sviluppo del feto. Ma non solo. Ecco cosa occorre sapere sul tema.
ecografia
Preana Test può sostituire l’amniocentesi?
Ecografia e traslucenza nucale sono solo alcuni degli esami che possono essere eseguiti nel corso del primo trimestre della gravidanza per poter diagnosticare l’eventuale presenza di malattie sul feto.
Ma se l’ecografia e la traslucenza nucale sono test non invasivi e assolutamente innocui per la madre e per il feto, esistono altri esami invasivi che possono risultare rischiosi per il feto. Parliamo in particolare della villocentesi e dell’amniocentesi che possono comportare rischi di aborto, seppur basso, con una percentuale vicina allo 0.2 – 1%.
Ecografie rapide ed efficaci con smartphone e tablet

Sono moltissimi i casi in cui, come certamente saprete, sarebbe possibile evitare il ricovero del paziente, piuttosto che procedere al ricovero d’urgenza dell’individuo affetto dalle più differenti patologia, grazie ad una semplicissima ecografia, esame obiettivo che, consentendo al medico internista di visionare ad analizzare, con precisione, efficacia e velocità, i più differenti organi interni del paziente, sarebbe in grado di restituire al personale medico un’immediata panoramica, ovviamente accuratissima, delle generali condizioni di salute del soggetto.
Analisi del sangue per scoprire sesso nascituro

Stephanie A. Devaney, ricercatrice dei National Institutes of Health di Bethesda (Maryland, USA), avrebbe confermato, tramite uno studio condotto su circa 7.000 donne, ciò che i medici di tutto il mondo sospettavano da tempo: un semplicissimo esame del sangue potrebbe far si che il sesso del nascituro si conosca già alla 7^ settimana di gravidanza.
Sintomi aborto spontaneo

Abbiamo parlato delle cause che provocano l’aborto spontaneo, un’interruzione di gravidanza che solitamente avviene nei primi tre mesi e spesso presenta dei sintomi che sono comuni.
E’ chiaro che la possibilità che si verifichi un aborto spontaneo viene vista durante una visita ginecologica, in cui il medico raccoglie i dati relativi allo stato di salute della paziente e compila così l’anamnesi.
In particolar modo con l’ecografia il ginecologo riesce a diagnosticare una possibile patologia abortiva e vedere se si tratta di un aborto spontaneo completo, o di un aborto incompleto, oppure di un aborto interno.
E’ chiaro che la possibilità che si verifichi un aborto spontaneo viene vista durante una visita ginecologica, in cui il medico raccoglie i dati relativi allo stato di salute della paziente e compila così l’anamnesi.
In particolar modo con l’ecografia il ginecologo riesce a diagnosticare una possibile patologia abortiva e vedere se si tratta di un aborto spontaneo completo, o di un aborto incompleto, oppure di un aborto interno.
Gravidanza, le regole base per evitare problemi

Quando si decide di concepire un bambino è molto importante seguire delle linee guida per evitare brutte sorprese durante la gravidanza o durante il parto.
Sono piccoli accorgimenti che sono stati redatti dall’Associazione Italiana Studio Malformazioni, che aiutano a prevenire delle spiacevoli sorprese.
Prima di tutto, è importante sapere se in famiglia esistono dei casi di malattie genetiche in modo da sapere se potrebbe esserci un minimo rischio (ricordiamo che tante volte si presentano saltando alcune generazioni poichè il carattere potrebbe essere recessivo in tutti e due i partner).
Sono piccoli accorgimenti che sono stati redatti dall’Associazione Italiana Studio Malformazioni, che aiutano a prevenire delle spiacevoli sorprese.
Prima di tutto, è importante sapere se in famiglia esistono dei casi di malattie genetiche in modo da sapere se potrebbe esserci un minimo rischio (ricordiamo che tante volte si presentano saltando alcune generazioni poichè il carattere potrebbe essere recessivo in tutti e due i partner).
Tecniche combinate per diagnosticare il tumore alle ovaie

La possibilità di individuare precocemente il tumore alle ovaie può essere migliorata usando l’ecografia con mezzo di contrasto associata con l’analisi proteomica dei campioni di sangue.
E’ quanto afferma un nuovo studio, che sarà prossimamente pubblicato su Journal of Roentgenology.
La proteomica consiste nello studio delle proteine, in riferimento alla loro struttura e funzione.
Grazie a questo particolare metodo di studio nel corso degli ultimi anni sono state identificate centinaia di proteine che possono essere utilizzate come biomarcatori per il tumore alle ovaie.
E’ quanto afferma un nuovo studio, che sarà prossimamente pubblicato su Journal of Roentgenology.
La proteomica consiste nello studio delle proteine, in riferimento alla loro struttura e funzione.
Grazie a questo particolare metodo di studio nel corso degli ultimi anni sono state identificate centinaia di proteine che possono essere utilizzate come biomarcatori per il tumore alle ovaie.