Siamo più tristi al giovedì sera e più felici alla domenica, secondo Twitter

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Le persone sono più felici alla domenica mattina e più tristi nella sera del giovedì. E’ questo il risultato di una curiosa ricerca svolta da scienziati della Northeastern University di Boston, che ha voluto studiare un campione davvero enorme di messaggi (300 milioni) pubblicati sul celebre social network Twitter. La ricerca, che ha preso in considerazione i “tweet” pubblicati sul sito dal settembre 2006 all’agosto 2009, si è basata su una lista di parole specifica, Affective Norms for English Word, che categorizza le parole ed affibbia loro un punteggio in base alla loro connotazione: per esempio la parola “matrimonio” viene associata a felicità, mentre “annoiato” viene valutata come una parola che indica un umore triste.

Spostamenti e trasferimenti influiscono sul benessere psicologico dei bambini?

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Una ricerca di recente apparsa sulla rivista Journal of Personality and Social Psychology suggerisce che i perenni spostamenti del nucleo famigliare possono influire sul grado di felicità e benessere del bambino una volta adulto.
Una condizione particolarmente comune nell’occidente industrializzato, e soprattutto negli Stati Uniti, dove la dislocazione ed i trasferimenti da un paese ad un altro sono molto comuni.
Psicologi, sociologi ed epidemiologi hanno da tempo riconosciuto che i bambini che si spostano spesso tendono ad avere prestazioni peggiori a scuola e hanno più problemi comportamentali rispetto a quelli che crescono sempre nello stesso luogo.

Esser felici riduce il rischio di malattie cardiache

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Le persone felici sono meno a rischio di attacchi cardiaci e problemi cardiovascolari. Lo rivela una recente ricerca compiuta da scienziati del Columbia’s Center for Behavioral Cardiovascular Health, grazie ad uno studio prospettico di ampie dimensioni compiuto su un campione di 1700 persone, uomini e donne, seguite per un periodo di 10 anni.
All’inizio dello studio, è stato valutato il rischio di problemi cardiaci in ogni paziente, il quale è stato associato al periodico monitoraggio di sintomi e condizioni che, in base ad una scala approntata dai ricercatori, valutasse il grado di felicità di questi. Tra le condizioni monitorate la rabbia, la depressione, sentimenti di ostilità e di malessere e l’espressione di stati d’animo ed emozioni “positive”: gioia, felicità, eccitazione, entusiasmo e soddisfazione.